Firma di pace tra Eltsin e Parlamento

Sì di Zhirìnovskij Sì di Zhirìnovskij Firma di pace tra Eltsin e Parlamento MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Zhirinovksij è arrivato al Cremlino con due bottiglie della sua vodka, ha firmato, e poi le ha donate a Eltsin e al premier Cernomyrdin. A suo modo il leader nazionalista ha così siglato il «patto per la concordia civile», voluto dal Presidente per ottenere due anni di stabilità dal turbolento mondo politico russo, confermando di avere due facce: quella della piazza e quella del palazzo. Zhirìnovskij in piazza strepita e promette la guerra; nel palazzo sostiene Boris Eltsin e si smarca dall'opposizione conservatrice di comunisti e agrari che insieme al gruppo centrista dell'economista Yavlinskij hanno rifiutato la firma del patto di pace. Tutti gli altri sono d'accordo con il Presidente, compresi i sindacati e la Chiesa ortodossa, presente ieri nella luccicante sala di San Giorgio del Cremlino con il patriarca Aleksij II in alta uniforme. Per due anni, dunque, secondo questo «patto», le forze politiche e sociali russe si impegnano a non organizzare campagne politiche tendenti a elezioni anticipate, non previste dalla Costituzione. Il governo si impegna ad affrontare la crisi economica entro il '94, a combattere l'inflazione, a pagare i salari delle imprese statali che hanno raggiunto livelli di debito abissali, a ridurre i differenziali di reddito tra la popolazione. A loro volta i sindacati si impegnano a non organizzare o partecipare a scioperi che abbiano per obbiettivo la modifica della ripartizione del bilancio federale. Gli 89 «soggetti» della Federazione (Repubbliche e regioni autonome) si impegnano infine a non modificare per due anni il loro statuto amministrativo-territoriale. Tutti quanti si impegnano ad attenersi strettamente ai princìpi della democrazia, del federalismo e dello Stato di diritto. Partiti e associazioni rinunciano ad ogni forma di violenza e ad attizzare gli odi sociali, nazionali e religiosi. Sembrano cose ovvie, tanto più che solo a dicembre è stata approvata una Costituzione che già prevede tutto questo. Ma in Russia non c'è mai niente di ovvio e l'iniziativa di Eltsin fa capire quanto lo stesso Presidente avverta ancora come precaria la situazione. «Oggi - ha detto il capo del Cremlino - abbiamo fatto un passo decisivo. Abbiamo ora un meccanismo e l'impegno di tutti per evitare che si sviluppino nuovi conflitti». Basterà? Alla mancata firma dei comunisti, degli agrari e di Yavlinskij va aggiunta quella del nuovo gruppo politico che fa capo a Rutskoi e checomprende anche l'ex presidente della Corte Costituzionale Valeri) Zorkin. Ed è ancora forte l'emozione per l'uccisione del deputato Andrej Aizderdzis, probabilmente liquidato dalla mafia di Mosca che certo non si sogna di firmare alcun «patto» di pace. [c. m.j ro onti a trattare sul resto

Luoghi citati: Mosca, Russia