Gli studenti piemontesi diminuiti di un quarto

Gli studenti piemontesi diminuiti di un quarto Ricerca Ires-Regione sul decennio 1981-'91 Gli studenti piemontesi diminuiti di un quarto Come è cambiata la scuola in Piemonte negli Anni 80-90? La Regione e l'Ires (istituto di ricerche economico sociali) cercano la risposta attraverso uno studio mirato sull'ultimo decennio. E' stato caratterizzato dal calo demografico, dalla diminuzione delle bocciature nella fascia dell'obbligo e dall'incremento del numero di chi non termina gli studi. Un esempio? Lo scorso anno 22 mila studenti piemontesi su un totale di 516 mila (fascia dell'obbligo e superiori) hanno abbandonato la scuola. Fra l'80-81 e il '91-92 la popolazione scolastica piemontese è diminuita di un quarto. La scuola materna è l'unico settore che, dopo un primo consistente calo, ha trovato un assestamento. Merito del cambiamento dei costumi piuttosto che dell'inversione demografica: oggi alla materna si iscrive il 91,6% dei bambini. La scuola elementare ha patito la diminuzione delle nascite in modo massiccio. Gli alunni nel '91 erano 181 mila: metà del calo globale della popolazione scolastica è a carico dei 5 anni dell'obbligo. Sono cambiati i programmi ed anche il modo di insegnare. Da un maestro per classe si è passati ai «moduli» con tre maestri ogni due classi. Per questo il numero dei docenti, nonostante il calo di alunni, è rimasto pressoché intatto: circa 7800. Nelle medie inferiori gli studenti sono scesi a 132 mila unità. La flessione è conseguenza del calo demografico, ma anche dal minor numero di bocciature (dall'8 al 6%) che hanno consentito agli studenti di «uscire» dalla fascia dell'obbligo più tempestivamente. Gli insegnanti da 2U mila scendono a poco più di 17 mila, uno ogni 7,7 studenti. La superiore ha cominciato ad accusare il calo di studenti nell'ultimo biennio. Nell'81 gli iscritti erano 163 mila, nel '91 erano saliti a 1 86 mila. [rn. vai.)

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