«Garibaldi corrompeva i soldati di Franceschiello»

«Garibaldi corrompeva i soldati di Franceschiello» Il denaro era stato versato dai massoni scozzesi, ma per Mack Smith e Villari «sono tutte invenzioni» «Garibaldi corrompeva i soldati di Franceschiello» L'accusa in un libro curato da Cardini: tangenti per favorire i Mille ~7h\ TORINO L ' E è vero, l'Italia è una nazione fondata sulla tanI 1 gente. L'irresistibile mar\j I eia dei Mille garibaldini sarebbe stata favorita a suon di mazzette versate ai dignitari borbonici per renderli un po' meno fedeli a Franceschiello. La tesi è sostenuta nel volume Processi alla chiesa (Edizioni Piemme) curata dallo storico Franco Cardini. Il saggio che mette Garibaldi nelle mani di Di Pietro è del giornalista e storico Antonio Socci. Un dispaccio che dall'ufficio di Marsiglia la Reuter, l'agenzia ufficiale di informazione britannica, inviò mercoledì 9 maggio 1860 al quotidiano The Glasgow Herald, confermerebbe l'ipotesi: «Viene riferito che Garibaldi ha acquistato oro per tre milioni di franchi in banconote alla banca di Genova». La notizia venne pubblicata dal quotidiano di Glasgow nell'edizione di giovedì 10 maggio. Il denaro proveniva dall'Inghilterra, si trattava di «tre milioni di franchi francesi, in piastre d'oro turche». In quali tasche finirono i soldi è un mistero, «in quanto i libri contabili e il contabile della spedizione finirono in fondo al Tirreno con il piroscafo "Ercole", affondato, a quanto pare, a causa di un misterioso sabotaggio». In pochi, però, si sentono di «sparare» su Garibaldi. Lo storico inglese Denis Mack Smith boccia la tesi di Socci: «Mi fa sorridere, sono tutte balle. Finanziamenti di privati inglesi a Garibaldi ci sono stati, ma per cifre ridicole». Lo storico della massoneria Aldo A. Mola smentisce Mack Smith, ma boccia anche Socci: «E' vero che Garibaldi ebbe soldi da Londra, ma per acquistare armi. Furono versati da imprenditori scozzesi e massoni, e la loro conversione in piastre turche prova il loro impiego per l'acquisto di fucili, utilizzati in gran parte nella battaglia di Calatafimi». Stroncature per Socci anche dal gesuita Giacomo Martina, docente di storia alla Gregoriana: «Parlare di mazzette è assurdo, nulla le documenta e, poi, non ce n'era bisogno, il Regno delle Due Sicilie è crollato da solo». Dello stesso parere Rosario Villari: «Non era nello stile di Garibaldi. E una tale mossa non aveva senso». Massimo Salvadori taglia corto: «Siamo di fronte a spazzatura a ruota libera», [s. e] Giuseppe Garibaldi Secondo uno storico di area cattolica avrebbe corrotto i generali borbonici

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