«Ho visto uccidere la dentista»

Ha telefonato ai carabinieri. Si indaga sull'alibi dell'ex marito Ha telefonato ai carabinieri. Si indaga sull'alibi dell'ex marito «Ho visto uccidere la dentista» Giallo di Milano, c'è un testimone MILANO. Un appello della magistratura a eventuali testimoni, un buco di non si quanti minuti di differenza tra la morte di Marina Scrigna e la prima telefonata di un cittadino alla polizia, il racconto di un misterioso «supertestimone» che però potrebbe essere semplicemente l'autore di una telefonata anonima ai carabinieri, due lunghe deposizioni di Jean-Pierre Khouri, primogenito dell'ex marito della vittima e finora unico indiziato del delitto. Per l'intera giornata, ieri, si sono susseguiti atti istruttori e voci, ma nulla è risultato determinante al fine di accertare chi, e perché, abbia accoltellato la dentista di Sesto. «Invitiamo a presentarsi qui in tribunale a Monza», dice il sostituto procuratore dottor Gerosa, «oppure ai carabinieri o alla polizia, chiunque abbia visto la scena del delitto o comunque abbia notato qualcosa di sospetto che a quell'omicidio possa venire collegato». In mattinata intanto, qualcuno ha chiamato i carabinieri di Cinisello riferendo di avere visto, martedì intorno alle 9,30, in via Valtellina all'altezza dell'incrocio con il raccordo anulare, una coppia che litigava in una Fiat Tipo grigia scura (macchina uguale a quella della vittima), poi un uomo che usciva da quella vettura, correva in senso inverso alla direzione del traffico, raggiungeva una Lancia Thema scura (macchina uguale a quella dell'indiziato) guidata da un uomo e vi saliva per allontanarsi in direzione di Monza. Non è escluso che l'appello del magistrato sia in qualche modo collegato a questo racconto, che però sembra non molto rilevante, per il fatto di essere anonimo, e perché è arrivato quando tutti i giornali e le televisioni, locali e nazionali, avevano già ampiamente illustrato i particolari del delitto e dei protagonisti. E chi sarebbe stato, il complice? Jean-Pierre, figlio di PierreChaloumi Khouri, è stato ascoltato la sera di martedì, in questura a Milano, dalle 19 a mezzanotte; ieri mattina da un collaboratore del sostituto procuratore di Monza. E' un testimone, ha trascorso l'intera mattinata in una caserma di Baggio, per la visita militare. Ha 18 anni ed è nato dalla relazione del padre, anche lui dentista, con una statunitense. Con Marina Scrigna aveva rapporti affettuosi, come con il piccolo Roberto, figlio della coppia. A telefonare alla polizia per prima, martedì, è stata una don- na. Ha raccontato che passando per via Valtellina aveva visto una donna riversa vicino a una macchina scura. La seconda telefona-^ ta, di un camionista, è giunta poco dopo. Anche lui era appena passato. L'autopsia situa la morte di Marina Scrigna «fra le 9 e le 9,30, più vicino alle 9,30». Qualche minuto dopo dovrebbe arri¬ vare la prima telefonata, quindi per qualche decina di minuti, in una strada di grande traffico come questa, gli automobilisti hanno continuato a passare, a vedere il corpo riverso e a proseguire senza neppure avvertire il 113. I due testimoni hanno fornito dell'assassino una descrizione che nei tratti fisici («magro, di altezza media»), corrisponde all'indiziato, ma nessuno di essi è stato in grado né di riconoscerlo né di escluderlo dai sospetti. Hanno aggiunto che l'assassino portava un impermeabile chiaro e un berretto a visiera. Khouri nega di avere mai avuto indumenti del genere. Però l'omicida avrà pure dovuto liberarsene, lungo la strada, e da qualche parte lavarsi del sangue che gli era schizzato addosso dopo avere inferto quelle 4 coltellate, di cui una mortale al cuore. Ma alle 9,55 Khouri, anche lui ; dentista, era già nello studio dell'avvocato Francesco Recupero, suo legale nella causa di separazione da Marina Scrigna. Ornella Rota Marina Scrigna

Luoghi citati: Milano, Monza, Sesto