Avvertimento al capoclan

Awerrimento al capoclan Awerrimento al capoclan Trapani, gli uccidono ilfiglio per non farlo collaborare TRAPANI. Uno studente, Filippo Nicosia, di 20 anni, che frequentava il quinto anno dell'Istituto professionale dell'industria e l'artigianato, è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco in un feudo di proprietà della sua famiglia a 20 chilometri da Trapani. Suo padre, il boss Nicolò, era stato arrestato il 25 marzo scorso durante l'operazione «Petrov» dei carabinieri, che ha ridisegnato la mappa dell'organigramma mafioso nella provincia di Trapani, dopo l'uscita di scena dei fratelli Totò e Calogero Minore. Nicolò Nicosia è indicato come il referente della mafia per la zona di Fulgatore, la cui struttura si muoveva sotto la direzione del nuovo responsabile di zona, Vincenzo Virga, che è riuscito a sottrarsi alla cattura. L'omicidio potrebbe riaprire la faida mafiosa nel Trapanese tra famiglie rivali, oppure potrebbe essere un sanguinoso avvertimento a Nicolò Nicosia affinché non si lasci tentare dalla volontà di voltare le spalle alle cosche. Ma gli investigatori hanno detto di non avere elementi per ritenere che l'uccisione del giovane possa costituire una vendetta trasversale, dal momento che suo padre non si è pentito. L'indagine sull'uccisione di Filippo Nicosia è stata assunta Calogero Min e dalla direzione distrettuale antimafia. Il delitto sarebbe stato compiuto, secondo il medico legale Silvio Milone, nella tarda sera di ieri. Il cadavere del giovane è stato trovato sul sedile posteriore dell'«Ascona Opel» di colore verde di proprietà di suo padre. L'automobile è stata abbandonata in un terreno della famiglia della vittima. All'interno dell'«Opel» la polizia scientifica non ha trovato tracce di alcun genere e gli investigatori ritengono che il giovane sia stato ucciso fuori dall'automobile, probabilmente in una zona diversa da quella del ritrovamento del cadavere. L'ultimo a vedere vivo lo studente è stato, nel pomeriggio di ieri, il fratello maggiore, Giuseppe, di 26 anni, che è stato interrogato insieme con la sorella, Michela, di 27. Giuseppe ha riferito che il fratello si era recato alla guida dell\<Opel» in campagna per ripulire un can neto. Nicolò iMicosia e stato accusato come uomo d'onore da due pentiti, Pietro Scavuzzo e Vincenzo Calcara, i quali hanno riferito che era stato loro presentato ritualmente come uomo d'onore della cosca dei Minore di Trapani. I carabinieri ritengono affiliato alla mafia trapanese anche un fratello di Nicolò, Pietro. [Ansa] Calogero Min ore Il pentito Rosario Spatola

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