Ruanda il blitz del missionario salverà 70 orfani

illl Lo hanno strappato ai ragazzi, ma lui tornerà a prenderli. Altri 65 bambini arrivati ieri a Bergamo Ruanda, il blitz del missionario salverà 70 orfani Un sacerdote italiano chiede a Scalfaro di procurargli un aereo VERCELLI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un missionario italiano, Giuseppe Minghetti, ha dovuto abbandonare - sotto la minaccia delle anni - nel villaggio di Nyamata, in Ruanda, 70 bambini, orfani e handicappati. Ora vuole tornare a prenderli. Padre Minghetti ha difeso il suo orfanotrofio con ogni mezzo, ha supplicato, fatto la voce grossa. Spalleggiato da un amico d'infanzia, Giancarlo Luzzi, pensionato pure di Vercelli, e da una un caposala dell'ospedale di Bergamo, Giovita Gabbiadini, ha resistito per giorni alle minacce dei guerriglieri hutu. Poi, la strage I rivoltosi hanno massacrato tutti gli africani che lavoravano nella missione, salvando solo due ragazze hutu e costringendo il religioso vercellese ed i suoi due amici a riparare, in fretta, in Burudi, nella missione dr'Mivo. Ieri mattina, padre Minghetti è riuscito a mettersi in contatto, per telefono, con il fratello Marco, a Vercelli, e gli ha lanciato un Sos, disperato: «Dobbiamo andare a riprendere i miei bambini, hanno viveri solo per due giorni e sono affidati a due ragazze che potrebbero cadere nelle mani dei rivali degli hutu, i tutsi. Sarebbe la fine per tutti». Marco Minghetti, che da anni fa, a sua volta, la spola tra l'Italia e l'Africa, ha capito immediatamente il pericolo e si è messo in contatto con un funzionario del ministero degli Affari sociali, Riccardo Sessa. «Ho illustrato la situazione. Sessa si è dimostrato subito disponibile. Non c'è tempo da perdere: bisogna mandare un aereo in Ruanda per andare a prendere quei bambini. Sessa mi ha chiesto: "Ma dove li portiano?". Ho risposto: a Vercelli». Dopo la telefonata al ministero, Marco Minghetti ha subito cercato l'arcivescovo di Vercelli, monsignor Tarcisio Bertone che, a sua volta, s'è incollato al telefono per chiamare la segreteria di Scalfaro. Per salvare i bambini di padre Minghetti è stata interessata anche la Croce Rossa internazionale. Osserva il fratello del religioso: «L'Italia deve farsi carico di questa missione umanitaria. Occorre trovare un aereo e farlo atterrare a Busumbura. Poi ci penserà mia fratello, sotto scorta, ad andare a riprendere i suoi bambini. E Vercelli saprà accoglierli adeguatamente. Tutti». E aggiunge: «Mio fratello mi ha parlato di almeno centomila morti. Non possiamo permettere che quei settanta bambini facciano la stessa fine, e se non arriviamo in tempo moriranno, se non uccisi, di fame e di stenti». Il ministero degli Affari sociali sembra disposto a muoversi. Il prossimo appuntamento telefonico fra i due fratelli Minghetti è previsto per domattina. «Ed ic dice Marco Minghetti - devo dare una risposta certa a Giusep- pe». Il missionario vercellese è uno dei personaggi più amati e conosciuti in Africa: ci vive da trent'anni e ha dedicato tutta la sua missione ai bambini e ai malati». Ed altri 65 orfani, con nove missionari, quattro dei quali italiani, sono arrivati ieri sera all'aeroporto di Bergamo, con un aereo speciale della Croce Rossa da Rampala. L'operazione, sollecitata da Maria Pia Fanfani, è stata condotta dall'ambasciata italiana nella capitale ruandese. Frattanto Papa Wojtyla si è rivolto a quanti hanno responsabilità, per un'azione generosa ed efficace perché nella Regione africana tomi la pace. Ieri mattina, a conclusione dell'udienza generale in piazza San Pietro, ha lanciato un appello perché cessi il genocidio: «E' l'ora della fraternità - ha detto -. E' l'ora della riconciliazione». Enrico De Maria Appello del Papa «Cessi il genocidio» Padre Minghetti con uno dei bambini del Ruanda assistiti nel suo orfanotrofio illl