Dalla Russia con colore di A. Mi.

Alla Galleria Pirra i dipinti di Vladimir Joukov Alla Galleria Pirra i dipinti di Vladimir Joukov Dalla Russia con colore L'artista di S. Pietroburgo predilige scene naturali e luminose Segni controllati e filiformi nei quadri di Gagliolo da Biasutti Il segno e la materia nella pittura di Sergio Gagliolo. Nei quadri di questo artista esposti alla Galleria Biasutti (via Juvarra 18, sino al 7 maggio), si riscontra il clima di una ricerca legata alla cultura del secondo dopoguerra, a una «scrittura» contenuta entro i limiti di un discorso rigoroso e controllato. Un «dire», quello di Gagliolo, che si configura con la suggestione di un'immagine appena accennata, severamente scandita da un segno filiforme, incisivo e tagliente nel delineare un mazzo di rose o un materico paesaggio o gli ulivi che emergono dalla grumosa trama del colore. Le opere del pittore di Bordighera sono impastate di luce, impreziosite dal fluire di una linea che nulla concede a facili soluzioni tecnico-espressive, ma ogni elemento compositivo - suggerisce lo scrittore Francesco Biamonti - appare immerso in «una polvere di memoria» che «riveste le cose del loro abito più semplice» e intimamente poetico. Alla Galleria Pirra (corso Vittorio Emanuele 82, sino al 15 maggio) proseguono le mostre caratterizzate dalle esperienze dell'arte russa, con particolare riferimento alla tradizione figurativa derivata dallo studio degli impressionisti francesi. Per questo nuovo appuntamento, Stefano Pirra propone una scelta di «tavole» di Vladimir Joukov. Nato nel 1922, ha frequentato la Scuola d'Arte Mu- «Chiesa» è il titolo di questo dipinto a oli china di Leningrado e, in seguito, l'Accademia delle Belle Arti Repin, mentre dal 1971 è membro dell'Unione Pittori di San Pietroburgo. Presente nei musei di Mosca, Orenburg, Saratov e Omsk, Joukov dipinge paesaggi dalla limpida luminosità, dove il colore sottolinea con immediatezza un «Villaggio in riva al fiume» o un mazzo di «Fiori gialli», un rustico interno con «natura morta» o il delicato profilo di una «Contadina». Strade di campagna, marine, cavalli al pascolo, appartengono al suo mondo, a una serena definizione del «vero». Le incisioni di Filippo Armenise e di Franco Febbraro, esposte all'«Arte Club» (via della Rocca 39, sino all'8 maggio) sono il risultato di un'elaborazione minuziosa e meditata, vi¬ o eseguito da Joukov nel 1974 tale e lancinante. In Armenise, diplomatosi all'Albertina, il segno è l'artefice di una raffigurazione intensa ed emblematica e mette in evidenza una composizione come l'acquaforte «Corridoio». Docente di Tecniche dell'Incisione, Febbraro ha stampato una serie di «fogli» dedicati alla struttura architettonica del Lingotto. Si tratta di un percorso attraverso il paesaggio urbano, di un «reportage» intorno all'antica fabbrica che diviene testimonianza degli attuali studi intorno all'archeologia industriale. Nella Galleria Il Quadrato di Chieri (via Palazzo di Città 1, sino al 30 aprile) mostra di incisioni con «pagine» di Giuseppe Bartolini e Demo, di Gatti e Dugo, Bertoni, Biagi, Bonetti, Mannocci, Vitali e Zoppetti. [a. mi.]

Luoghi citati: Bordighera, Leningrado, Mosca, Russia, San Pietroburgo