Abete: «la mia ricetta per lo sviluppo»

Abete: «la mia ricetta per lo sviluppo» Abete: «la mia ricetta per lo sviluppo» «Rilanciare l'economia, ma attenti all'inflazione» Salone gremito ieri sera al centro congressi di via Fanti 17 per ascoltare il presidente della Confindustria, Luigi Abete, che ha parlato sul tema «L'Italia dalla transizione alla modernizzazione nell'economia e nella società». Tema - come ha sottolineato il presidente dell'Unione indugiale del Piemonte, Bruno Rambaudi - di grande attualità e scelto per inaugurare il primo di un ciclo primaverile di incontri dei «Martedìsera», organizzati con la collaborazione della Stampa e della RivSkf. Protagonisti saranno esperti della cultura e dell'economia. Abete ha esordito affrontando i temi dell'immediato futuro. Ha individuato due obiettivi primari: il risanamento economico e le stragegie per un nuovo sviluppo. Riconosce che il governo Ciampi, primo governo del presidente nella lun¬ ga storia repubblicana, ha fatto passi avanti importanti in tema di risanamento. «Adesso dobbiamo proseguire» ha detto Abete. E al governo che si dovrebbe formare con la presidenza del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha indicato la necessità di imprimere un'accelerazione allo sviluppo della competitività delle imprese italiane all'estero, aiutate negli ultimi mesi dalla svalutazione della lira. Ma è l'inflazione la cartina di tornasole del benessere dell'azienda Italia. «Deve restare bassa - afferma Abete -. Una percentuale contenuta è il simbolo di un Paese che va in Europa». Il presidente della Confindustria ha individuato tre fasi (a breve, medio e lungo termine) per l'azione del futuro governo. Subito è necessario dare segnali di contenimento del debito pubblico. Quindi rendere operative le norme in materia di flessibilità del lavoro contenute nell'accordo del 23 luglio scorso sottoscritto da imprenditori e sindacato. E, infine, detassare gli utili delle imprese per favorire maggiori investimenti. Ma rimettere in moto un'economia vuol dire anche un impegno da parte pubblica sul terreno degli investimenti. Nel medio termine (cioè entro sei mesi) Abete ritiene indispensabile che una parte della spesa pubblica sia trasferita dalla gestione e venga destinata agli investimenti. Infine il lungo termine, fase nella quale ci può essere un intervento di ridefinizione strutturale di alcuni settori. Il presidente della Confindustria pensa a tre scenari. Una riforma fiscale sostanziale, una rivisitazione delle norme che regolano la Borsa, una maggiore valorizzazione del mercato.

Persone citate: Abete, Bruno Rambaudi, Ciampi, Luigi Abete, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Europa, Italia, Piemonte