L'ANTICIPO FA LITIGARE FIGC E LEGA

L'ANTICIPO FA LITIGARE FIGC E LEGA L'ANTICIPO FA LITIGARE FIGC E LEGA LVIENNA A poderosa organizzazione del calcio italiano, che investe uomini e spende denari come nessun'altra al mondo, si è ritrovata a discutere ieri di un avvenimento che accadrà fra tre giorni e che avrebbe dovuto prevedere dieci mesi fa: l'anticipo di una partita (Parma-Piacenza) che decide chi andrà in B e che una norma elementare di trasparenza vorrebbe si giocasse in contemporanea con le altre. Ne ha parlato Matarrese a Vienna uscendo dalla riunione dell'Uefa e ha scaricato le responsabilità sul presidente della Lega Nizzola: «Non posso decidere senza di lui», ha spiegato Don Tonino, come se il problema gli fosse piombato addosso da Marte. E si è capito che fra le tre soluzioni (giocare tutti la domenica, giocare tutti al sabato o mantenere la soluzione attuale con Parma-Piacenza il venerdì e le altre la domenica) quest'ultima gli piaceva meno. «Bisogna fare qualcosa», ha tuonato il presidente federale. Tanto che prevedendo le pressioni alcune società, tra cui il Milan, si stavano preparando per anticipare la loro partita al sabato o al venerdì. Ma in attesa di muoversi per il Prater, Nizzola ha risposto a Don Tonino dicendo che da parte sua non sarebbe cambiato nulla e per quattro ragioni: 1) l'assenso del Piacenza alla partita sfalsata, benché possa esserne danneggiato; 2) il diritto del Parma a godere di due giorni in più per prepararsi alla finale di Coppa Coppe; 3) le esigenze organizzative del Totocalcio; 4) il fatto che il calendario era stato approvato dal Consiglio federale. «Quindi - ha detto Nizzola - sia il presidente federale a ridiscutere tutto, se lo vuole. Io, come Lega, mi sento a posto». Insomma non si cambia nulla. Nel palleggiamento di colpe, che è uno sport cui Matarrese e Nizzola ci hanno abituati, finisce stritolata la regolarità del campionato, o almeno quel pochissimo che ne resta in questo finale falsato da interessi convergenti di bottega. Vedremo se almeno per l'anno prossimo se ne trarrà una lezione al momento di stilare il calendario: bastava prevedere che una squadra italiana poteva arrivare in finale di Coppa per comportarsi di conseguenza e decidere già a luglio l'anticipo al sabato di una giornata che cade invece il 10 Maggio, festa dei lavoratori. Intanto i due si beccano come i capponi manzoniani. Lo fanno da mesi. Da quando Matarrese ha capito che dopo il Mondiale potrebbe nascere una corsa per il rinnovo della presidenza federale e da quando Nizzola ha pensato che su quella poltrona potrebbe finirci lui. [m. a.] A Washington è cominciato, in omaggio a Usa '94, un torneo di calcio a sei fra diplomatici, e presto partirà una Coppa delle Ambasciate di calcio a undici. Forse sapremo finalmente, in tempi di telecomunicazioni extraracili fra capi di Stato, quale è il vero ruolo di un ambasciatore.

Persone citate: Matarrese, Nizzola

Luoghi citati: Parma, Piacenza, Usa, Vienna, Washington