Ma che paura il ritorno

Ma che paura il ritorno Ma che paura il ritorno Marini: «Aspettiamo a festeggiare» VIENNA. Settantotto chili di cioccolatini Mozartkugen. Il peso del giocatore che avrebbe segnato il primo gol nell'andata della finale Uefa, offerti dalla famosa fabbrica austriaca. Tanti e ingombranti da trasportare ma Nicola Berti, dopo la gioia della rete che ha deciso la gara con il Salisburgo non fa una piega. Un vizietto per l'interista, che ha ripetuto la rete già segnata al Prater nell'89 fa con la Nazionale contro l'Austria. «Questo stadio mi porta buono - afferma il giocatore -. Vorrà dire che cercherò di trasferirmi qui. Scherzi a parte, sto attraversando un momento magico: mi va bene tutto e segno a ripetizione: 4 gol nelle ultime 5 partite. Un biglietto da visita per Sacchi? Lasciamo stare la Nazionale: ora penso all'Inter». Poi aggiunge: «Non era facile battere questi austriaci. Nei primi 15' ci hanno creato molte difficoltà. Poi abbiamo preso le misure e siamo riusciti a passare. Ma non è finita: prima di canta¬ Marco Ansaldo SVOLTA NEL CALCIO E' successo o sprint con Baffi, retrocesso all'ultimo posto re vittoria aspettiamo il ritorno quando loro cercheranno di dare il massimo. Ci voleva un risultato più rotondo per poter festeggiare, con il raddoppio di Sosa, ma la palla ha preso la traversa». Sosa e Bergkamp ratificano la pace appena fatta con una buona prestazione: «Sembravamo due fratelli - dice Sosa - se andiamo avanti così possiamo dare ancora molto alla squadra. Cominciando da domenica con l'Atalanta: vincere per evitare rischi inutili in campionato». «Abbiamo giocato per l'Inter e non ho nulla da rimproverare a Sosa - ribatte Bergkamp - mi sono sacrificato nella ripresa sostituendo l'espulso Bianchi sulla fascia destra. Ma quanta fatica: meglio fare l'attaccante. Così alla fine ho chiesto di uscire. Ma la gara era già chiusa». Felicissimo Bergomi che è arrivato a 05 presenze nelle coppe europee: una in meno del record di Zoff. «Al ritorno lo raggiungo racconta - ma non sarà una festa perché questi austriaci sono o in Germania: Bayern-Norimberga sarà rigiocata il 4 maggio molto pericolosi. Resta il fatto che al Prater abbiamo compiuto una grande impresa. Il mio ruolo? Marini mi ha assegnato la maglia numero 5 ma per me non è cambiato nulla. Sono stato quasi sempre sulla destra anche dopo l'uscita di Bianchi quando abbiamo adottato una difesa più a zona, come ai tempi di Bagnoli cioè in tre in linea». Chiude Marini, superfesteggiato per il successo. Ma il tecnico si dice molto preoccupato dalla gara di ritorno «perché loro sono molto più forti fuori casa dove possono giocare più chiusi. Ma non posso ignorare che siamo stati noi i primi e battere gli austriaci in casa loro. Segno che l'Inter stavolta ha girato al massimo. Bianchi? E' partito male ma poi si è ripreso e non meritava l'espulsione. Toglierlo prima? Impossibile perché era l'unico in grado di dare geometria al gioco e stava andando bene, anche se qualche volta si faceva saltare». Nino Sorniani

Luoghi citati: Austria, Germania, Norimberga, Salisburgo, Vienna