Dalla sartoria all'impero della moda di Eugenio Ferraris

Storia e declino della prima azienda italiana dell'abbigliamento, nata nel 1865 Storia e declino della prima azienda italiana dell'abbigliamento, nata nel 1865 Dalla sartoria all'impero della moda ANNI 50: dalla sartoria all'industria dell'abbigliamento. Cambiano abitudini radicate. Gli italiani, sulle orme degli americani, scoprono l'abito confezionato, bello e pronto da indossare. Una svolta storica che in Italia si lega alla Facis, marchio presto familiare sinonimo di modernità partorito dal Gft, la maggiore impresa italiana del tessile e dell'abbigliamento. Si spengono i ribellismi sessantottini e dalla Casa Aurora di corso Emilia, nel cuore della Torino industriale, si prepara un altro passaggio storico, l'abbraccio con la creatività dei più prestigiosi stilisti. La prima firma è con il francese Ungaro, poi con gli italiani Armani e Valentino. E ancora: gli abiti sono griffati anche dai francesi Montana, Féraud e dagli americani Abboud e Klein. La piccola fabbrica dei Rivetti nata nel 1865, poi trasformata negli anni Trenta nel Gft, è ormai un impero dell'abbigliamento ma¬ I Signori azionisti sono convocati in Assemblea, presso la sede sociale in Ivrea, Via Jervis 77, per il giorno 11 maggio 1994, alle ore 10.00, in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 12 maggio 1994, stessa ora e luogo, per discutere e deliberare sul seguente: schile e femminile che si ramifica in 34 società operative sparse in Europa, America e Oriente. Conta 16 unità produttive dislocate in Italia, Spagna, Germania, Austria. Ungheria, Slovacchia, Stati Uniti e Cina. Ed è il settore uomo a portare nel fatturato consolidato (nel '94 sui 1410 miliardi di lire) la fetta più consistente (67%). Un'azienda in grado di sfornare sessanta collezioni ogni sei mesi. Ma Marco Rivetti, industrialemecenate d'arte, amministratore delegato dall'83, si ritrova a fare i conti con anni difficili: debiti che si gonfiano ed «esuberi» di personale. S'impongono «snellimenti» e drastiche ristrutturazioni (nel gruppo si contano attualmente 6491 addetti). Nel febbraio '93 è intanto arrivato il «risanatore» del gruppo, Clemente Signoroni, attuale amministratore delegato, scelto da Mediobanca e dagli altri creditori. Mette mano a una riorganizzazione radicale della struttura manageriale. «Vi sono concrete possibilità di superamento dell'attuale stato di difficoltà», afferma nell'ottobre '93 il tribunale di Torino, respingendo l'istanza di fallimento avanzata dalla Barclays Bank che vantava un credito di 10 miliardi con il gruppo. Come dire che lo stato d'insolvenza non è «insuperabile». L'indebitamento diminuisce: la posizione finanziaria netta consolidata a fine marzo '94 era scesa a circa 400 miliardi di lire rispetto ai 668 dello stesso mese dell'anno precedente ed ai 520 di fine '93. Un significativo miglioramento cui hanno contribuito la cessione delle attività messicane e del settore sportwear, oltre alla ricapitalizzazione e anche la generazione di cash-flow. Sfumato il matrimonio con l'imprenditore messicano Covarrubias che, dopo aver già acquistato la consociata messicana Gft de Mexico, si era offerto di investire circa 360 miliardi nel Gft per coprire il 60% OLIVETTI S.p.A. Sede Legale in Ivrea, Via Jervis n. 77 Capitale Sociale L. 1.278.238.354.000 interamente versato Iscritta al Tribunale di Ivrea, Registro Società n. 158 Cod. Fise, e Part. IVA 00488410010 del suo indebitamento, spunta ora il matrimonio americano. Certo non a caso. In Usa il Gft è l'azienda straniera del settore in testa alle preferenze. Il nuovo pretendente, il gruppo Plaid, è il secondo maggior produttore di abbigliamento da uomo degli States e possiede due società di abbigliamento, la J. Schoeneman e la Palm Beach Company. Dall'unione tra Plaid e Gft nascerà uno tra i principali gruppi mondiali nel settore dell'abbigliamento. Un futuro dunque roseo per il Gft? Il pragmatico Signoroni preferisce non lasciarsi andare a facili entusiasmi. «Abbiamo davanti a noi ancora tre grandi problemi da affrontare: gestire meglio la distribuzione; mantenere il sistema produttivo suddiviso al 50% in Italia e al 50% all'estero; dare continuità alle griffe per garantire un prodotto di qualità». Ma il peggio sembra già passato. Stefanella Campana DI ■ Ladtiratadei BTP decennali inizia il I-aprile 1994 e termina il I- aprile 2004; quella dei BTP trentennali inizia il 1" novembre 1993 e termina ili" novembre 2023. ■ I BTP decennali fruttano un interesse annuo lordo dell'8,50%; i BTP trentennali un interesse annuo lordo del 9%. Il pagamento degli interessi avviene in due volte: il T'aprile e il 1" ottobre peri decennali e il 1" maggio e il TJ novembre per i trentennali, per ogni anno di durata del prestito, al netto della ritenuta fiscale. ■ Il collocamento avviene tramite procedura d'asta riservata alle banche e ad altri operatori autorizzati, senza prezzo base. ■ Il rendimento effettivo netto del precedente collocamento di BTP decennali e trentennali è stato pari, rispettivamente, al 7,67% e all'8,79% annuo. ■ Il prezzo d'aggiudicazione d'asta e il rendimento effettivo verranno comunicati dagli organi di stampa, ■ I privati risparmiatori possono prenotare i titoli presso gli sportelli della Banca d'Italia e delle aziende di credito fino alle ore 13,30 del 28 aprile. ■ I BTP fruttano interessi a partire dal 1" aprile 1994 per i titoli decennali e dal I- maggio 1994 per i trentennali; all'atto del pagamento (3 maggio) dovranno essere quindi versati, oltre al prezzo di aggiudicazione, gli interessi maturati fino a quel momento. Alla fine del semestre il possessore del titolo incasserà comunque l'intera cedola. ■ Per le operazioni di prenotazione e di sottoscrizione dei titoli non è dovuta alcuna provvigione. Helmut Werner Eugenio Ferraris

Persone citate: Abboud, Armani, Helmut Werner, Klein, Marco Rivetti, Part, Signoroni, Stefanella Campana, Ungaro