Un Gft a stelle e strisce

Via libera delle banche per la cessione all'americana Plaid Via libera delle banche per la cessione all'americana Plaid Un Gft q stelle e strisce E nel '94 segnali di ripresa In Europa il mercato auto torna a tirare Mercedes muta rotta «Passati i tempi bui» La ripresa è partita da metà del '93 In due anni tagliati ventimila posti TORINO. Via libera per il passaggio del Gruppo Gft all'americana Plaid. Le banche creditrici del gruppo torinese hanno formalmente comunicato la loro approvazione alla lettera d'intenti per la cessione del grappo alla società statunitense. Per l'acquisizione del capitale di Gft e dei crediti vantati verso il gruppo dalle banche italiane, Plaid ha offerto un prezzo di 400 miliardi di lire in contanti. «Nei giorni scorsi - ò scritto in una nota dell'Euromobiliare - Mediobanca, che assiste Gft, ha formalmente comunicato a Plaid che le adesioni sinora pervenute dalle banche creditrici del gruppo tessile hanno superato il "quorum" del 95% richiesto per il perfezionamento della lettera di intenti. La Plaid, che possiede le società statunitensi di abbiglia¬ mento J. Schocneman e Palm Beach Company, è il secondo maggior produttore di abbigliamento formale da uomo negli Stati Uniti. Ieri, intanto, il Gft ha comunicato anche le stime per il 1994, migliori rispetto alle previsioni. L'occasione è stata una riunione del Comitato esecutivo della capogruppo Gft spa. Il fatturato consolidato per il '94 dovrebbe attestarsi intorno ai 1.410 miliardi, mentre il risultato operativo, previsto inizialmente superiore ai 60 miliardi, dovrebbe avvicinarsi agli 80 miliardi. Miglioramenti anche riguardo all'indebitamento, che a fine marzo era sceso a circa 400 miliardi, rispetto ai 668 dello stesso mese dell'anno precedente ed ai 520 di fine '93. Marco Rivetti Venini al vert STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO riuscirà ad annullare». Comunque si concluda il 1994 è tuttavia innegabile che alla Mercedes Benz sia in atto una decisa inversione di tendenza, almeno dalla metà '93. Nel primo semestre i conti erano inferiori del 16% a quelli del corrispondente periodo '92, mentre a conclusione del secondo registravano un aumento del 12%. Werner spiega questa ripresa nell'accoglienza riservata dai clienti alla nuova classe C e nelle notevoli crescite dei ricavi in Usa, nell'America del Sud ed in Estremo Oriente. Stagnante, o quasi, il mercato europeo. A conti fatti, quindi, Mercedes Benz lamenta una perdita del 3% (pari a 1,2 miliardi di marchi, 1200 miliardi di lire) tra il fatturato '93 (64,3 miliardi di marchi) e quello del '92. Due, secondo Werner, le cause principali: il pessimo andamento del settore dei veicoli industriali ed il peggioramento dei cambi nei confronti delle principali monete europee. Quest'ultima voce ha inciso per 600 milioni di marchi. Le automobili vendute nel '93 sono state 508 mila contro le 520 mila del '92 e le 560 mila del '91; i veicoli commerciali rispettivamente 254 mila, 275 mila e 293 mila. Nel '94 Mercedes Benz proseguirà nello snellimento del personale (8 mila dipendenti, in aggiunta ai 12 mila dell'anno scorso) per raggiungere alla fine dell'anno prossimo una forza lavoro pari a circa 180 mila unità. Helmut Werner, presidente del consiglio direttivo della Mercedes Benz, non ha dubbi: «I tempi bui dice presentando i risultati dell'esercizio '93 - sono passati. Il futuro che ci aspetta soprattutto sui mercati dell'Europa Occidentale non si può certo definire roseo, ma per la prima volta dall'inizio della crisi del settore automobilistico mi sento di affermare che per quanto riguarda Mercedes Ben/ ci sarà una decisa inversione di tendenza». I risultati del primo trimestre '94 sembrano dar ragione al dottor Werner: il fatturato è a quota 16,1 miliardi di marchi con un significativo aumento del 28% rispetto al periodo gennaiomarzo '93; sul mercato tedesco le vendite sono state pari a 67.300 unità (più 41 per cento con una penetrazione dell'8,2 per cento, 2,2 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa); in Europa i veicoli immatricolati sono stati 45 mila (più 46%), negli Usa e in Giappone l'aumento è sull'ordine del 30%. Alla luce di questi risultati, Werner si lancia in previsioni: «Quest'anno - dice - il nostro obiettivo è quello di realizzare vendite superiori alle 570 mila automobili che potrebbero arrivare a 900 mila nel '98. Il fatturato sfiorerà i 69 miliardi di marchi, ancora penalizzato dalla crisi del settore dei veicoli industriali e degli autobus che la crescita dei ricavi automobilistici non Helmut Werne

Persone citate: Helmut Werne, Helmut Werner, Marco Rivetti, Venini