Di Donato nega: non ho mai preso soldi

Di Donato nega: non ho mai preso soldi Di Donato nega: non ho mai preso soldi NAPOLI. L'ex vicesegretario del psi Giulio Di Donato è stato messo a confronto nel carcere di Poggioreale con l'ex deputato socialista Raffaele Mastrantuono, nonché con l'ex assessore alla nettezza urbana Antonio Cigliano (psi) e l'imprenditore Gabriele Serriello, titolare della Sigea. I confronti sono stati disposti dai pm Rosario Cantelmo e Nicola Quatrano nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per gli appalti relativi alla privatizzazione del servizio di nettezza urbana a Napoli. Di Donato è imputato di corruzione e abuso di ufficio per una tangente di 500 milioni che avrebbe ricevuto da Serriello attraverso udienza si apre con un'ora di ritardo, e se ne va con le eccezioni preliminari. Comincia il difensore di Rosa Maria Sorrentino, un tempo a capo della Direzione e programmazione del Servizio segreto civile. L'avvocato Luciano Revel chiede che la posizione della sua assistita venga stralciata, in quanto la Sorrentino intende chiedere il patteggiamento e restituire la somma che, secondo l'accusa, ha rubato: L'ex direttore del Sisde Riccardo Malpica A destra, Maurizio Broccoletti l'accusato-accusatore Il fratello di Malpica «Qui si giudica la I Repubblica» tesi, indispettiti dalle attenzioni della stampa. C'era Sabrina Broccoletti, ad esempio, figlia del terribile Maurizio, che ha seguito tutte le fasi del processo in piedi salutando il papà da lontano. Nei mesi scorsi, mentre il padre era latitante, è stata persino fermata dai carabinieri con alcune bobine compromettenti in borsa. Ieri Sa¬ Epoca: qualcuno l'ha o 456 milioni in contanti e due appartamenti, uno in città l'altro al mare, totale un miliardo e 700 milioni circa. Ma il pubblico ministero Leonardo Frisani dice che non se ne parla nemmeno: all'accusa risulta che la Sorrentino ha comprato ben 16 immobili coi soldi del Sisde, quindi l'offerta «è insufficiente»; e poi «la sua posizione è strettamente correlata a quella degli altri imputati, soprattutto sotto il profilo dell'associazione per delinquere». Il tribunale in camera di consiglio rigetta l'istanza. Secondo scoglio, la difesa di Malpica chiede che processo a porte chiuse. «Noi vogliamo citare una serie di testimoni - spiega l'avvocato Cassiani - per ricostrui¬ Mastrantuono e per le presunte irregolarità nelle assegnazioni degli appalti. Secondo quanto si è appreso, Di Donato ha negato di aver ricevuto somme di danaro dalle mani di Mastrantuono sostenendo che gli eventuali contributi possano essere stati versati alla segretaria del partito a sua insaputa. Per quanto riguarda la seconda ordinanza di custodia cautelare a carico di Di Donato nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti pagate dall'imprenditore Raffaele Raiola, i legali dell'esponente politico hanno annunciato la presentazione di una istanza di revoca del provvedimento. [Ansa] re non solo l'andamento economico all'interno del Sisde, ma anche l'attività propria del Servizio segreto, compresa quella riservata». Insomma, ci sono i presupposti per chiedere la segretezza delle udienze, come prevede un articolo del codice, che parla di porte chiuse quando si trattano «notizie da mantenere segrete nell'interesse dello Stato». E qui, annuncia il legale, sfileranno testimoni che «potrebbero mettere a repentaglio la loro vita e la sicurezza del Paese». Il pm è contrario, dice che si dovrà decidere, semmai, caso per caso. Parzialmente d'accordo, invece, l'avvocato dello Stato Paolo Di Tarsia, parte civile per conto del governo. Dice che «c'è stato un pe¬

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