Scalfaro in campo: il garante sono io di Alberto Rapisarda

Il Presidente interviene nella polemica sui «troppi poteri» del leader di Forza Italia Il Presidente interviene nella polemica sui «troppi poteri» del leader di Forza Italia Scalfaro in campo: il garante sono io E oggi dà l'incarico al Cavaliere « mare il governo ha scelto Berlusconi. Garante del rispetto e della intangibilità «di quei principi che sono fondamento e anima della Costituzione», ha aggiunto. Garante della «Repubblica una e indivisibile», del principio della solidarietà sociale e garante anche per la politica estera. «Nessuno si nasconde che questa crisi di governo segna un passaggio delicato. E' una crisi un po' particolare» ha ammesso il Capo dello Stato spiegando che «non solo dalle opposizioni» si sono appellati a lui come garante. Quindi, nessuna nomina di una personalità al di sopra delle parti, incaricata di vigilare sul comportamento del presidente del Consiglio. Lo stesso senatore Spadolini ha chiarito: «Non ho ricevuto nessuna proposta di garante o di supergarante e non mi sono quindi mai pronunciato in materia». E lo stesso Berlusconi è stato chiaro: «Un'attività di governo è sottoposta quotidianamente all'esame e al giudizio di tutti: incaricare di questo giudizio una persona soltanto mi pare sia fuor di logica». Per il futuro presidente del Consiglio, in sostanza, «c'è il ruolo di garante del Capo dello Stato. Il Presidente della Repubblica deve apporre la sua firma su tutti gli atti del governo». Quindi no a tutte le soluzioni proposte da varie parti per separarlo soprattutto dai suoi interessi nelle tv. «La soluzione è nel buon senso», sostiene Berlusconi. Ma non è detto che il capitolo «garanzie» sia chiuso così. E' veramente anomalo il caso di un imprenditore interessato a tanti settori industriali, informazione compresa, che diventa capo del governo. Lo riconosce lo stesso presidente del Senato, Scognamiglio, secondo il quale il presidente del Consiglio «si troverà molto frequentemente a prendere decisioni in una condizione che può portare al conflitto di interessi e quindi ad avere dei seri vincoli». Scognamiglio è favorevole a dare a Spadolini il ruolo di «garante» come primo passo per arrivare poi a nuove leggi che regolino il problema. Lo stesso ex Presidente della Repubblica, Cossiga, consultato per ultimo da Scalfaro, ha indicato Berlusconi per l'incarico ma ha ammesso che il suo problema vero è «il controllo su tre reti televisive. Un problema che va risolto anche per una questione di garanzie democratiche». Prima di andare da Scalfaro, Cossiga aveva discusso per oltre un'ora con VERSO LA FORMAZIONE DELLA SQUADRA Berlusconi. Sarebbe escluso che abbia l'intenzione di fare il ministro dell'Interno, come si è mormorato. Per quel posto chiave, Berlusconi sogna sempre di ottenere il «sì» del giudice Di Pietro Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro Sotto, l'ex presidente del Senato Giovanni Spadolini « che chiuso il processo Cusani giovedì prossimo, potrà decidere più liberamente. Per Berlusconi sarebbe un successo d'immagine e un modo per bloccare le richieste pressanti di Bossi che considera gli Interni «un diritto imprescrittibile» per la Lega. Ora, assieme alla distribuzione dei ministeri, diventa pressante anche la ricerca della maggioranza al Senato. Lì il senatore a vita Leone garantisce il suo voto, Cossiga anche. E quattro pattisti allontanatisi da Segni (Michelini, Tremonti, Stajano, Siciliani) potrebbero dare man forte alla maggioranza. Alberto Rapisarda