QUASI SANTO

QUASI SANTO QUASI SANTO La sua ultima lettera fu scritta il 26 maggio quando apprese che il Parlamento di Parigi, accogliendo la sua richiesta, aveva finalmente riabilitato il conte di Lally, condannato a morte nel 1766 per avere ceduto Pondichéry agli inglesi. Era la sua ultima vittoria. «Il morente resuscita, scrisse al figlio di Lally, nell'apprendere questa grande notizia (..,), constata che il re è difensore della giustizia, morirà contento». Morì quattro giorni dopo. Il parroco di Saint Sulpice non permise che egli venisse sepolto nella sua chiesa e il nipote lo fece inumare clandestinamente in un'abbazia della regione di Champagne. Ritornò a Parigi nel 1791. La Bastiglia, in cui aveva soggiornato due volte, era stata distrutta, e la nuova chiesa di Sainte Geneviève, di cui Luigi XV aveva ordinato la costruzione nel 1755, era divenuta da poche settimane il Pantheon laico dei francesi illustri. Le spoglie di Voltaire vi entrarono solennemente il 12 luglio. Per le guardie nazionali che avevano partecipato al corteo funebre vi fu un banchetto che costò allo Stato 622 lire. Se avesse potuto assistere all'avvenimento, Voltaire ne sarebbe stato orgoglioso, ma non avrebbe risparmiato ai banchettanti uno dei suoi più caustici epigrammi.

Persone citate: Lally, Luigi Xv

Luoghi citati: Parigi