Idee ingenue per scordare i veri guai

Il rilancio di un settore in difficoltà non può passare attraverso le discriminazioni Il rilancio di un settore in difficoltà non può passare attraverso le discriminazioni Idee ingenue per scordare i veri guai Prima di tutto bisogna pensare ai servizi insufficienti al degrado artistico e all'inquinamento DA anni si discute sul come contenere entro limiti accettabili il numero dei visitatori «mordi e fuggi» nelle località turistiche più in voga e nelle città d'arte, ma le proposte di questi giorni sembrano francamente approssimate, anche ingenue. Il sindaco di Alassio chiede di abolire i treni straordinari in occasione di festività e del fine settimana: chi gli assicura che i violenti, i fracassoni, quelli che sporcano la spiaggia e i giardini pubblici, arrivino soltanto con i treni straordinari? Gli operatori turistici di Celle Ligure propongono di offrire ai «turisti buoni», o ritenuti tali, uno speciale distintivo colorato, incaricando i carabinieri di respingere tutti gli altri. Forse dopo la costruzione di appositi posti di blocco? Come potrebbe funzionare una simile discriminazione, inammissibile giuridicamente finché vige la nostra Carta Costituzionale? Si sta confondendo un problema di ordine pubblico, il controllo e la giusta repressione di comportamenti incivili (quanta tolleranza per fracas¬ soni e violenti su automobili di lusso), con un problema di bottega: in Riviera non sono amati i turisti che spendono poco. Ma gli amministratori locali e gli operatori del settore dovrebbero riconoscere che il desiderato miglioramento della qualità della clientela non si raggiunge con misure discriminatorie, oltretutto illegali e antidemocratiche, né con la semplice abolizione di qualche treno che può offrire invece il vantaggio non trascurabile di diminuire l'afflusso di automobili, causa di congestioni, lotte per i parcheggi, inquinamenti atmosferici, rumori. E' risaputo che numerosissimi «indesiderabili» arri- vano in automobile e su rombanti motociclette. Tutti rispediti a casa con la forza se non hanno il distintivo colorato dei «turisti buoni», classificati tali non in rapporto ai loro comportamenti, ma alla quantità di soldi che spendono in vacanza? L'assurdità di simili proposte è evidente. Ma non è facile indicare altri rimedi a mali innegabili, primo quello del sovraffollamento nei giorni di punta. La programmazione dei flussi turistici, anche con il ricorso a mezzi elettronici, può essere realisticamente proponibile per le comitive, per le gite scolastiche, per i gruppi organizzati da agenzie di viaggi. E' un sistema / valido più nelle città d'arte, ad esempio per le visite a musei, che per le località turistiche. I loro amministratori dovrebbero domandarsi per quali ragioni la clientela di qualità si è ridotta; se l'impoverimento non sia dovuto all'insufficienza dei servizi, al degrado del paesaggio urbano e naturale, all'inquinamento del mare, alla mediocrità delle attrazioni da strapaese. Spesso si citano i modelli francesi: a St. Paul de Vence, massimo esempio di conservazione dell'antico spinta alla falsificazione per fini turistici, convivono perfettamente gli ospiti ricchi, alloggiati in alberghi da 300-400 mila lire la notte, con quelli che consumano un «pan bagnat», si dissetano alla fontanella, usano i servizi igienici pubblici mantenuti in perfetto ordine (da noi sono introvabili e sulle spiagge sono rari persino i cestelli dei rifiuti). Più delle misure stravaganti, le città della Riviera hanno bisogno di rimediare ai guasti del passato e di offrire qualcosa di meglio. Mario Fazio

Persone citate: Mario Fazio, Spesso

Luoghi citati: Alassio, Celle Ligure