Vendetta di morte sulla famiglia del pentito di R. Cri.

Vendetta di morte sulla famiglia del pentito Vendetta di morte sulla famiglia del pentito NAPOLI. Un colpo di pistola per mettere a tacere un pentito della camorra, colpendolo nei suoi affetti più cari. La guerra fra gli irriducibili della mala napoletana e i loro complici che hanno deciso di collaborare con la giustizia ha fatto ancora una volta una vittima innocente. Sotto i colpi di due giovani sicari è caduto Umberto Credo, 43 anni, dipendente di una pescheria. La sua unica colpa era di essere cognato di Antonio Buonocore, un camorrista che ha deciso di rivelare ai magistrati i segreti del clan. L'agguato è avvenuto poco dopo le 15 di domenica. Umberto Credo e il suo datore di lavoro, Antonio Di Matteo, si trovavano nella pescheria in via Nazionale delle Puglie a Casoria, un Comune alle porte di Napoli. I sicari, fingendosi clienti, sono entrati e hanno estratto le pistole aprendo il fuoco senza dire una parola. Umberto, colpito al capo, è morto all'istante; Antonio Di Matteo, il titolare della pescheria, è rimasto ferito alla schiena, [r. cri.]

Persone citate: Antonio Buonocore, Antonio Di Matteo, Umberto Credo

Luoghi citati: Casoria, Napoli