Il segreto di Mladic di Fabio Galvano
Il segreto di Mladic Il segreto di Mladic La figlia suicida, il fidanzato è morto per colpa del generale ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO re dal vicolo cieco dell'azione di forza. «Le incursioni aeree non risolvono nulla - ha detto Eltsin nell'intervista a Newsweek - e non ottengono altro che infuriare i serbi, alimentare il nazionalismo ed esacerbare la guerra. Non ci si può aspettare che i serbi, dopo i bombardamenti, siano pronti a fare la pace». Il Presidente russo ha anche ribadito che i leader di Russia, Stati Uniti e Unione europea «dovrebbero riunirsi in un Paese neutrale d'Europa e invitare tutti i leader jugoslavi». Mosca ha anche rilanciato - e se ne è discusso ieri a Londra l'ipotesi di un vertice sulla Bosnia. Ma quello sembra, semmai, un problema da affrontare in un secondo tempo. Quello che urge è superare le prossime ore senza una recrudescenza del confronto. «I raid aerei - ha detto ieri Hurd - non sono un fine e speriamo che non siano necessari. Ma se fossero necessari, nessuno dubiti che saranno effettuati». Gorazde, mentre il ritiro delle forze serbe continua con esasperante lentezza, spera. E approfitta delle sue prime ore di pace per seppellire i morti, mentre con l'arrivo di un convoglio umanitario dell'Onu la situazione alimentare è leggermente migliorata. Ma nelle vie sono comparsi gli sciacalli e la cittadina - ha detto alla radio un portavoce dell'amministrazione locale - è sull'orlo dell'anarchia. Due persone colte mentre rubavano da un edificio abbandonato sono state uccise. Da chi, non si sa. Il mistero che accompagna la morte di Ana, la ventiduenne figlia del generale Ratko Mladic, comandante in capo dell'esercito serbo in Bosnia, sarebbe da collegare alla tragica fine del suo ragazzo, ucciso sul campo di battaglia. Ma a sconvolgere la ragazza è stata l'atroce scoperta che era stato il padre a mandare il suo compagno sulla prima linea del fronte. Momcilo Stanisic faceva parte delle unità speciali dell'armata federale jugoslava di stanza a Nis, in Serbia. Nello scorso autunno, malgrado le preghiere di Ana al padre, il ragazzo è stato mandato in Bosnia. Per un certo periodo Ana non ha più avuto sue notizie. In realtà Stanisic era già morto dal dicembre scorso. E' stato ucciso durante un attacco dei serbi contro Sarajevo. Il 19 febbraio di quest'anno la parte bosniaca ha consegnato ai serbi i cadaveri dei soldati uccisi nei combattimenti, tra cui quello di Momcilo Stanisic, il ragazzo di Ana. Ma il generale Mladic non ha avvertito né la figlia né i genitori del giovane. Con un telegramma delle autorità militari serbe la famiglia Stanisic è stata avvertita della scomparsa del figlio dato per disperso. Dopo più di un mese di disperate ricerche la mamma e il papà del giovane hanno scoperto attraverso la Croce Rossa Internazionale che la salma del loro ragazzo era stata consegnata ai militari serbi direttamente dall'ospedale della capitale bosniaca. Hanno inoltre scoperto che Momcilo, che portava un giubbotto antiproiettile, è stato ucciso da un colpo al collo. So¬ li generale Mlad Fabio Galvano c no stati loro a informare Ana. La ragazza sapeva che il «generale» non aveva molte simpatie verso il suo compagno, ma da lì a immaginare che sarebbe stato lui stesso a dare l'ordine di mandare Momcilo in prima linea e di nascondere poi la sua morte... era troppo. La giovane non ha retto a quest'ultimo orrore e si è suicidata sparandosi con la pistola. Ma la notizia del suo suicidio è stata taciuta dai media di Belgrado. Soltanto un breve annuncio funebre sul quotidiano «Politika» in cui i familiari hanno informato che Ana Mladic, «tragicamente deceduta», è stata seppellita nel cimitero di Belgrado. Sulla morte di Ana erano state avanzate varie ipotesi. Soprattutto perché ai funerali della giovane, malgrado l'alto rango del padre, non ha partecipato nessuno dei leader serbi. Non si è visto né il presidente serbo Milosevic, né il capo dei serbi della Bosnia Karadzic. Dietro la bara, a fianco di Mladic, solo il secondogenito Darko. Alcuni giornali stranieri hanno visto in queste illustri assenze la prova del presunto conflitto all'interno della dirigenza serbo-bosniaca. Caduto in disgrazia il generale Mladic sarebbe stato allontanato dal potere. L'occasione del funerale era il modo migliore per far vedere che Karadzic prendeva le distanze dal comandante. In realtà è stato il generale a voler nascondere tutta la vicenda, deluso da questa figlia che non si era lasciata incantare dal nazionalismo fanatico del padre e da! dovere patriottico di costruire la gran Serbia costi quel che costi. Ingrid Badurina e con
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