Spie tesori e segreti d'Italia

Spie, tesori e segreti d'Italia Spie, tesori e segreti d'Italia Alla sbarra la banda degli 007 miliardari prire lo scandalo, nel dicembre '92, erano tutti d'accordo, da Scalfaro ad Amato, da Mancino a Parisi. E aggiunge che dai fondi riservati del Sisde hanno attinto tutti, a cominciare dai ministri dell'Interno: Malpica si faceva consegnare ogni mese una busta con 100 milioni destinata al «signor ministro». E ministro dell'Interno, con Malpica, è stato anche Oscar Luigi Scalfaro. Consegnate le sue esplosive dichiarazioni al giudice, quella notte Broccoletti non va a dor- in ufficio a spese del Servizio segreto. Il prefetto Alessandro Voci è uno dei 73 testimoni che saranno chiamati dal pubblico ministero Frisani al processo contro la «banda del Sisde» che comincia oggi davanti alla nona sezione penale del tribunale di Roma. Alla sbarra sette persone: Ricciardo Malpica, Matilde Martucci, Michele Finocchi, Maurizio Broccoletti, Gerardo Di Pasquale, Rosa Maria Sorrentino e Antonio Galati; sono accusati di associazione per delinquere e peculato, per aver intascato poco meno di 60 miliardi «di pertinenza del Sisde». Voci dovrà rispondere, secondo il pm, «sulle modalità di organizzazione della falsa versione dei fatti da fornire alla magistratura; sui suoi rapporti con i Servizi argentini; sulle modalità di gestione dei fondi riservati». I Servizi argentini entrano in questa storia perché uno degli aspetti ancora oscuri della vicenda sono i continui viaggi in Sud America della «zarina» Matilde Martucci e di altri funzionari del Sisde, con «dame di compagnia» e medici personali al seguito. C'è perfino chi ha raccontato che la Martucci ha at- po aver meglio riflettuto, dichiaro di non essere stato messo a conoscenza da parte del prefetto Malpica, al momento della mia assunzione dell'incarico di direttore del Sisde, dei fondi depositati da Finocchi, Sorrentino, Di Pasquale e Broccoletti su una banca. Dichiaro che quanto poco fa affermato mi è stato suggerito giorni fa da Finocchiaro e Malpica, i quali mi hanno detto che era necessario sistemare questa faccenda». E' il punto di svolta nell'inchiesta sui «fondi riservati» del un ottimo elemento investigativo, ed era anche idonea a mantenere i contatti formali. Pertanto faceva parte a pieno titolo delle delegazioni che inviavo... Il denaro che la Martucci portava in Argentina era destinato in parte alla agevolazione della collaborazione dei Servizi locali...». E le testimonianze sugli sperperi e i viaggi di piacere? Tutti pettegolezzi, dice Malpica: «Ritengo che si tratti di dichiarazioni nate dall'invidia verso la Martucci che godeva della mia fiducia». Cinque mesi e tre giorni dopo il 25 maggio, il 28 ottobre, è un giovedì. A passeggiare per i corridoi semibui della procura romana, stavolta al secondo piano, è un altro ex 007, Maurizio Broccoletti. E' venuto spontaneamente dal procuratore aggiunto Ettore Torri, al quale il capo dell'ufficio ha affidato l'inchiesta dopo aver esautorato Frisani. Ma al giovane pm Torri chiederà di affiancarlo nelle indagini. Quel pomeriggio, comunque, ad interrogare Broccoletti è solo il procuratore aggiunto, che in tre pagine e mezzo redige il verbale che farà tremare i vertici della prima Repubblica. Broccoletti dice che a co-

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