Gli euroverdi: via Taradash

Gli euroverdi: via Taradash Gli euroverdi: via Taradash Cacciato dal gruppo a Strasburgo per l'alleanza con gli «azzurri» Le onde lunghe del terremoto elettorale italiano sono arrivate fino a Strasburgo, dove alcuni gruppi parlamentari stanno riesaminando la posizione di una serie di deputati. E' il caso di Marco Taradash, pannelliano antiproibizionista, iscritto al gruppo dei verdi europei, ma sotto accusa da parte degli ex compagni di partito sono anche alcuni esponenti del gruppo socialista, primo fra tutti Giuliano Ferrara, e i due deputati leghisti, iscritti al gruppo Arcobaleno. Già prima delle elezioni italiane il gruppo dei verdi aveva dichiarato «l'incompatibilità del progetto di Forza Italia con i valori ed il progetto politico» degli ecologisti europei, ed aveva definito la discesa nell'arena politica di Berlusconi come «un pericolo per la democrazia». Taradash, eletto in Lombardia e vice-presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera ha ricevuto «una lettera personale - spiega il leader del gruppo euroverde Paul Lannoye - chiedendogli di rinunciare volontariamente e ufficialmente alla sua appartenenza al gruppo dei verdi». Va detto che Taradash, prima che la cosa divenisse di pubblico dominio, aveva già deciso di sua iniziativa di iscriversi al gruppo misto. Ma i pochi giorni di ritardo sono costati al deputato radicale la piccola, sgradevole censura. «Non mi risulta, e non ci credo - replica Taradash alla notizia -. Se fosse vero si tratterebbe di epurazione, non di espulsione. Il contrasto politico è importante ma sarebbe davvero grave si concludesse con un provvedimento autoritario ed intollerante». In casa socialista, invece, è stato il presidente dell'eurogruppo Jean-Pierre Col a porre il problema, scrivendo ad Ottaviano Del Turco per chiedere cosa fare dei socialisti italiani che avevano appoggiato Forza Italia. Del Turco gli ha risposto affermando che gli accusati «si sono estraniati dal nostro partito e dal partito del socialismo europeo» e chiedendo «che anche il gruppo socialista europeo prenda atto di questa situazione». Cot ha così chiesto a Del Turco «i nomi degli eurodeputati interessati da queste misure», promettendo che «il gruppo ne prenderà atto». Prevedendo la grana, Giuliano Ferrara ha dichiarato la settimana BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE scorsa il proprio «dissenso radicale con il nuovo psi» e si è iscritto al gruppo misto. Cot non ha ancora ricevuto la «lista di proscrizione», ma si fanno i nomi di Lelio Lagorio, Gianni Baget Bozzo, Maria Magnani Noya, Luigi Vertemati, Nereo Laroni ed Enzo Bettiza, come possibili candidati all'espulsione. Guai hanno avuto anche gli unici due eurodeputati leghisti Francesco Speroni e Luigi Moretti, iscritti al gruppo Arcobaleno (regionalisti): 12 dei 16 membri, infatti, hanno scritto ai due colleghi per invitarli a dimettersi, nel caso in cui la Lega partecipasse ad un governo con dei «ministri fascisti». Fabio Squillante

Luoghi citati: Bruxelles, Lombardia, Strasburgo