L'apartheid muore tra bombe e paura di Gabriele Romagnoli

Sud Africa, altre due stragi. Oggi si vota Sud Africa, altre due stragi. Oggi si vota L'apartheid muore tra bombe e paura Aggressione selvaggia davanti alla stazione dei treni. Due ragazzi già in carcere Barbone massacrato a bastonate Brindisi, torturato e ucciso da una banda di giovani QUELLE BOTTE UNA SERA ALLA STAZIONE BRINDISI. Picchiato con un bastone, si è accasciato morente sul marciapiede. Francesco Fersini, 56 anni, era un tranquillo barbone, con in tasca una misera pensione di agricoltore: chiedeva l'elemosina e distribuiva ai passanti immagini sacre davanti al cimitero e, la sera, si rifugiava nella stazione ferroviaria. Lo tolleravano i poliziotti permettendogli l'accesso alla sala d'attesa dove trascorreva la notte, lo odiavano i giovinastri, che lo strapazzavano ogni giorno bersagliandolo di insulti e sputi. Domenica notte l'hanno ammazzato. Forse Fersini, il barbone gentile che tutti ricordano come un signore pacifico ed educato, non è morto per i colpi, ma per il terrore che gli ha spezzato il cuore. I suoi aguzzini erano quattro, e due di loro sono stati arrestati: sono Antonio Orfano, 19 anni, e Antonio Mazzeo, di 21, già noti alla polizia. Altri due sono ricercati. S. Tarantino A PAG. 10 FRANCESCO Fersini è nato a Brindisi nel 1938. E' stato ucciso nella stessa città all'una di notte del 25 aprile 1994, «giorno della Riconciliazione». Era pensionato, ma viveva da barbone. Passava le giornate all'ingresso del cimitero, vicino ai morti, chiedendo la carità. A chi gliela faceva, allungava un santino. Trascorreva le serate davanti alla stazione, mangiava su una panchina, dormiva sul marciapiede o nella sala d'attesa. Nei suoi sogni, se ne aveva, passavano urlando treni che non andavano da nessuna parte. Comete su binari morti. Francesco Fersini aveva lavorato come bracciante agricolo. Poi aveva smesso. Aveva una pensione da fame, nessun parente, nessun affetto. Non una ragione per vivere in una casa, mettere da parte centomila lire, pagare il canone d'abbonamento tv e la bolletta della Sip. Non c'era, nella sua vita, una sola giornata che per lui non meritasse di essere cancellata annegandone il ricordo in una bottiglia di vino scadente, bevuta al freddo. Da solo. Voleva essere così, per scelta. Era un suo diritto. Glielo hanno negato quattro giovani di età intorno ai vent'anni. Hanno cominciato a molestarlo ogni sera, insultandolo, sputandogli addosso. Lunedì notte lo hanno accerchiato sui loro ciclomotori. Gli hanno girato intorno provocandolo e terrorizzandolo. Lo hanno picchiato. Lui è morto. Per le loro botte 0 perché ha battuto la testa cadendo mentre cercava di fuggire. Poco cambia. Lo hanno ucciso loro. Con tucta la viltà di cui sono stati Gabriele Romagnoli CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Persone citate: Antonio Mazzeo, Antonio Orfano, Barbone, Fersini, Francesco Fersini, Tarantino

Luoghi citati: Brindisi, Sud Africa