«Ho preso soltanto dodici miliardi» di F. Mil.

«Ha preso soltanto dodici miliardi» «Ha preso soltanto dodici miliardi» Igiudici sanno tutto, presto arriveranno altri arresti IL SIGNORE DEI FARMACI PNAPOLI ARLA dei sette mesi trascorsi in carcere, dice che su di lui sono state dette molte cose inesatte ma, soprattutto, giura di voler continuare a collaborare con i giudici che indagano su corruzione e sanità. Duilio Poggiolini, «Mister Tangente», è un uomo stanco e malato, visibilmente provato dal lungo periodo trascorso dietro le sbarre. «Ho bisogno di qualche giorno di tranquillità per recuperare le forze - dice - poi sarò più disponibile anche con i giornalisti». Attraverso il suo avvocato ha restituito 11 milioni di franchi svizzeri depositati in una banca di Losanna, poi ha risposto alle domande dei giudici. Ha davvero intenzione di dare una mano ai magistrati napoletani di Mani Pulite? «Ho vissuto tutti questi mesi in carcere convinto di dovermi assumere molte gravi responsabilità, e credo di averlo fatto fino in fondo». Quali responsabilità? «Ho maturato il proposito di rivelare agli inquirenti un quadro molto complesso e pesante delle colpe di un intero sistema burocratico e industriale, che domina da anni il mercato dei farmaci a livello politico, anche internazionale. Si ò sviluppata un'intensa collaborazione fra me e i magistrati del pool di Napoli: sarà resa nota in tutti i suoi particolari solo alla fine delle indagini che sono tutt'ora in corso». Ha intenzione di parlare con i giudici anche in futuro? «Spero di poter continuare a collaborare con lealtà, anche per contribuire al rinnovamento del sistema sanitario a tutti i suoi livelli». In questi mesi il suo avvocato, Vincenzo Maria Siniscalchi, ha fatto di tutto perché i giudici le concedessero la libertà provvisoria o gli arresti domiciliari. I giudici, però, hanno sempre re- spinto le istanze. Come ha vissuto chiuso in una cella, a contatto con gli altri detenuti? «La vita in carcere è molto dura, ci sono momenti di grande amarezza. Ma la disperazione è stata in parte stemperata dall'umanità che è stata mostrata dal personale e dagli stessi detenuti con i quali ho diviso la mia sofferenza». Per gli italiani Duilio Poggiolini è il Tangentomane, quello con la t maiu- scola. L'accusano di aver accumulato un tesoro di centinaia di miliardi, raccogliendo un'infinità di tangenti versate dagli industriali che erano interessati all'aumento dei loro prodotti o al loro inserimento nel prontuario farmaceutico. Ha ricevuto soldi, quadri, gioielli, lingotti d'oro... «Credo sia giunto il momento di fare alcune precisazioni. Si è detto, ad esempio, che sono stato arrestato dopo un anno di latitanza. Non è vero' l'ordine di custodia cautelare nei miei confronti è stato eseguito dopo due soli mesi. E se non fossi stato rintracciato mi sarei consegnato alla giustizia, come avevo deciso di fare da tempo. Ristabiliamo la verità anche sul famoso tesoro di Poggiolini. Il mio patrimonio ammonta a 28 miliardi, dodici dei quali, come io stesso ho ammesso, ricevuti in cambio di favori. C'è da aggiungere che io non ho mai avanzato alcuna richiesta precisa a nessuno: tutto mi è stato dato dagli industriali farmaceutici per i consigli e alcune facilitazioni che ho concesso loro». Sua moglie, Pierr Di Maria, è ancora in carcere, mentre lei è tornato in libertà. «Mi auguro che la sua situazione possa essere risolta al più presto. Per quanto mi riguarda, comunque, posso dire che durante gli interrogatori ho fatto il mio dovere. Fino in fondo. [f. mil.]

Persone citate: Duilio Poggiolini, Poggiolini, Vincenzo Maria Siniscalchi

Luoghi citati: Napoli