E nello Struzzo esplode il caso-De Felice

E nello Struzzo esplode il caso-De Felice L'editore lo ha accusato di aver contribuito al mito di Mussolini, lo storico replica sprezzante E nello Struzzo esplode il caso-De Felice «Einaudi mi vuol fare pubblicità: o cerca di darsi un ruolo che non ha» R~| INGRAZIO Giulio Einaudi per aver fatto tanta pubblicità al mio prossimo libro su Mussolini». I Renzo De Felice sceglie Tanna dell'ironia. Proprio alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile, il suo editore lo attac ca, in una sede che assicura la massima risonanza. E' accaduto l'altro ieri, alla presentazione romana della Storia dell'Italia Repubblicana, realizzata dall'Einaudi con l'Istituto Gramsci. Giulio Einaudi, nel suo discorso, ha incluso un affondo: «I libri di De Felice - ha detto, come riporta La Stampa di ieri - hanno contribuito a tener vivo un certo mito di Mussolini». Insomma hanno giovato a un'immagine che è poi quella racchiusa nelle recen¬ ti parole di Fini, quando il leader di Alleanza nazionale ha definito Mussolini «il più grande statista del secolo». L'enorme opera storica di De Felice su Mussolini una equivoca forse involontaria rivalutazione? Quasi un lavoro che ha preparato il terreno alla nuova destra? Lo storico non discute l'argomento, e replica sprezzante: «Giulio Einaudi, eccitato da questo clima politico, cerca di darsi un ruolo che non ha». O che ha perso, lascia intendere. Ma Giulio Einaudi è il suo editore, o comunque il più alto rappresentante della casa editrice. E dichiarazioni di questo genere sembrano annunciare imminenti divorzi. Forse sono solo il punto cru¬ ciale di un disagio maturato nel tempo. Già qualche mese fa, quando l'Einaudi pubblicò insieme con il Credito Italiano le memorie di Giulio Pizzorno, divamparono le polemiche. Pizzorno fu un capo partigiano del Clnai poi emarginato. Era un «capitalista», un moderato. Il suo libro, con prefazione di De Felice, è stato stampato in coedizione, e come spesso accade in questi casi, non distribuito attraverso i normali canali commerciali. Insomma, non è andato in libreria. La cosa era stata interpretata dall'Einaudi come un eventuale errore tecnico (dato l'interesse dell'opera, si poteva farne davvero qualcosa di più che non la semplice edizione per la banca finanziatrice), ma pare che De Felice abbia letto in tutto ciò un gesto politico. Una «censura». La vicenda di Pizzorno si è intanto conclusa: il libro verrà commercializzato, in una nuova edizione, dal «Mulino» di Bologna. Ma inatnto si apre un nuovo fronte. E' una questione personale o coinvolge il rapporto I con la casa editrice? E poi, è so¬ stenibile che l'opera di De Felice abbia fornito un piedestallo all'avanzata della destra? Da Londra, Denis Mack Smith trasecola. «Non credo proprio che Fini abbia bisogno di De Felice, che ha storicizzato il duce, anziché demonizzarlo. Certo nella sua opera a volte cambia idea, ma questo vuol dire che fa della buona storia». In Italia, l'Einaudi sceglie il no comment. Lo scontro, nella casa dello Struzzo, è una novità solo in parte. Tutta la gestazione e la j pubblicazione dei volumi su Mussolini avrebbero visto nel tempo piccole e grandi frizioni, velate antipatie. Lo stesso ex responsabile della collana storica, Corrado Vivanti, non ha difficoltà a ricordare che quando uscì la Storia degli ebrei in Italia, lui la recensì negativamente. «Per parte mia - ci dice - non penso che si possa fare un accostamento diretto, di causa-effetto, fra De Felice e Fini. Possiamo dire però che, nella sua opera, lo storico non ha certo "mitizzato" Mussolini, ma neppure le ha "smitizzato" del tutto. Anche nell'ultimo volume, quello dedicato alla guerra, mi sembra che invochi per lui le attenuanti generiche. Quindi non posso dare completamente torto a Giulio Einaudi». La polemica, forse, viene davvero da lontano. Mario Baudino Mach Smith: «Fini non ha certo bisogno di lui». Vivami: «Non dò del tutto torto all'editore» Da sinistra, Corrado Vivanti ex responsabile della collana storica Einaudi, e l'editore della casa torinese

Luoghi citati: Bologna, Italia, Londra