Ne sono protagonisti la Guarnieri e Scarpati

L'IFIGENIA DI CASTRI L'IFIGENIA DI CASTRI Ne sono protagonisti la Guarnieri e Scarpati I^DN è più una "tragedia" ma non è nemmeno "commedia"; anticipa il romanzo ellenistico ma può ricordare gli ultimi "romances" di Shakespeare o addirittura certe mitologie del nostro Novecento; spalanca territori di racconti e di scrittura del tutto inediti». Cosi Massimo Castri definisce «Ifigenia in Tauride» di Euripide, che in questi giorni (da martedì 26 aprile) è al Carignano per la stagione dello Stabile. In scena ci sono Annamaria Guarnieri, Giulio Scarpati, Franco Mezzera, Antonio Latella, Tullio Sorrentino e Paolo Della Pasqua. Scene e costumi sono di Maurizio Baiò; la traduzione è di Umberto Albini. Castri in questa stagione ha progettato per il teatro Stabile dell'Umbria la messa in scena di due tragedie di Euripide: «L'Elettra», presentata nel dicembre scorso a Spoleto, e questa «Ifigenia», che ha debuttato a marzo a Perugia. «L'Elettra dice Castri - ha un impianto formale tragico svuotato, con questi figli in rissa con il passato dei padri. Ifigenia è il punto finale di questo percorso; oramai è fuori dalle norme della cultura tragica. L'uomo è solo, non ha più dei, non ha più regole, è solo dentro a una condizione da reinventare completamente». IL tredici porta male non soltanto a Napoli. E infatti la commedia di Marc Gilbert Sauvajon è ambientata in Francia, a Parigi, in un salottino addobbato per le feste, Ja sera della vigilia di un Natale. Si intitola «Tredici a tavola» la commedia che la stagione del Teatro Alfieri propone dal 26 aprile al primo maggio, per il cartellone «Fiore blu». A recitarla, una vecchia conoscenza della tivù, Gianfranco D'Angelo, che ormai da qualche anno si dedica alle scene. Nel cast anche con Marzia Ubaldi e Emanuela Moschin. La regia dello spettacolo è firmata da Marco Parodi. La traduzione e l'adattamento sono di Nino Marino. Mancano due ore alla cena di mezzanotte, quando i padroni di casa si accorgono che, con gli invitati, saranno tredici a tavola. Se il marito, Antonio Villardier si preoccupa, sua moglie, una giovane e fatua signora superstiziosissima, si dispera. Che fare? L'unica è cercare, in mille modi diversi, il quattordicesimo invitato. La ricerca si protrae per tutte e due le ore dello spettacolo, i tre atti della commedia. Appena si trova un ospite, e si arriva al numero di quattordici, ecco che, per un caso fortuito, ne sparisce un altro. 0 si tratta di un medico che deve aiutare una partoriente, o di un amico L'opera è trattata da Castri in modo tragicomico. La storia è quella di Oreste e Pilade a cui un vaticinio di Apollo comanda di andare nell'isola di Tauri a impadronirsi della statua di Artemide. Solo in questo modo Oreste si potrà liberare della persecuzione delle Erinni, che lo perseguitano per l'uccisione della madre, Clitennestra. Nell'isola i due amici vengono fatti prigionieri: ma scoprono che la sacerdotessa di Artemide altri non è che Ifigenia, la sorella di Oreste, creduta morta nel sacrificio di propiziazione alla guerra di Troia. [cr. ca.) Anna Maria Guarnieri interpreta la tragedia di Euripide A destra Gianfranco D'Ange/o

Luoghi citati: Francia, Napoli, Parigi, Perugia, Spoleto, Umbria