IL FLAUTO CHE INCANTA

IL FLAUTO CHE INCANTA IL FLAUTO CHE INCANTA Mozart diretto da Oren Nel cast due star torinesi delle grandi opere del repertorio italiano? Nel cast del «Flauto» ci sono due giovani star torinesi: Daniela Lojarro lirico leggero di affermate qualità, dotata di un'estensione davvero insolita, che impersonerà Papagena e rileverà anche la Kodalli nel ruolo della malvagia «Regina della notte»; UN'OPERA TROPPO A LUNGO IGNORATA Raffaele Arie e il Papageno del nostro Wladimori GanzaroUi, mentre delude alquanto la Regina della Notte dell'americana Rita Shane. Trascorrono nove anni e ricompare «Die Zauberflòte» sotto la bacchetta dell'ungherese Miklos Erdelyi. Il 21 maggio 1985, prima di nove recite, una compagnia mista - dominata tuttavia dalla Regina della Notte di Luciana S°rra e dal Sarastro di Bonaldo Giaiotti, con il contributo del tedesco Horst Laubenthal (Tamino), della portoghese Carla Basto (Pamina) e dell'americano Stephen Dickson (Papageno) porta al successo l'opera di Mozart, che torna per la quarta volta in meno di 40 anni, riscattando decenni di colpevoli silenzi. Giorgio Gualerzi Patrizia Pace, altra giovane lirico leggero che ormai calca i palcoscenici di tutto il mondo. Patrizia sarà Pamina succube della nefasta influenza regale della madre; Papageno sarà il bassbariton Andreas Schneibner un altro giovane artista che ha grande familiarità con l'ambito ruolo mozartiano. Hans Sopra e in basso a sinistra «Ilflauto magico» in basso a destra Gallino 190 ANNI DEL MAE CESARE Gallino compie novant'anni, e la Rai con la sua Orchestra festeggia la ricorrenza con un concerto dalle ampie dimensioni (Auditorium, sabato 23, ore 20,30) che vedrà ancora una volta il celebre direttore alla guida del complesso sinfonico torinese. Parlare di Cesare Gallino significa rivivere un momento di grande importanza nelle vicende musicali di Torino: un passato ancora recente ma già consegnato irrimediabilmente alla storia dagli ultimi, bruschi cambiamenti della politica culturale. Quelli di Gallino, assunto dall'Eiar nel 1929, sono stati gli anni belli e difficili legati alla nascita di un complesso sinfonico e corale destinato a raggiungere un livello altissimo - il migliore italiano a detta di molti - pur con le difficoltà legate al regime autarchico, alla guerra e infine alla ricostruzione. Era il periodo delle terribili audizioni che accoglievano gli artisti all'entrata nell'Eiar e che si svolgevano davanti a giurie ristrette, formate da nomi carismatici oggi ignoti ai più come Erminero, La Rosa Parodi, Cochetti, Rossi o, più tardi, Ruggero Maghini; era l'epoca in cui salivano sul podio della Sinfonica direttori come Furtwaengler, Celibidache, Stravinskij. Tra tanta ricchezza di uomini e di idee il ruolo di Gallino è stato tra i più rilevanti: specializzato nell'operetta, ma

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