Un centro per la ricerca chimica di T. S.

Un centro per la ricerca chimica Un centro per la ricerca chimica Consegnati lunedì ipremi «Un futuro intelligente» di 270 miliardi: una eredità senza dubbio preziosa per il governo che verrà. Come sta la chimica italiana, dopo gli anni d'oro legati al premio Nobel Natta, il padre di polimeri plastici che hanno cambiato lo stile di vita in tutto il mondo? Abbastanza bene, se si guarda all'esito del premio «Un futuro intelligente», al quale sono affluiti 200 lavori di altrettanti concorrenti. Il premio della Federchimica si divide in varie sezioni. Le più significative per valutare la competitività della chimica italiana sono quella riservata ai ricercatori e quella riservata ai laureandi e laureati in chimica. Qualche segnalazione per la sezione ricerca: Gabriele Centi (Università di Bologna) è stato premiato per aver ideato catalizzatori che depurano emissioni gassose inquinate, Carlo Dossi (Università di Milano) per il suo approccio molecolare ai catalizzatori metallici in zeoliti (un settore oggi molto di moda), Claudio Luchinat (Università di Bologna) per i suoi studi teorici, Gian Domenico Sorarù (Università di Trento) per la realizzazione di nuovi film ceramici, Federico Arcamone per aver creato un nuovo tipo di farmaci antitumorali. Passando ai giovani chimici, si segnalano, tra gli altri, Laura Cermenati di Torino, autrice di una tesi sull'azione chimica dei raggi ultravioletti in particolari reazioni tra chetoni aromatici e composti organometallici, Silvia Contadini di Roma, Guglielmo Condorelli di Palermo, Filippo Minutolo di Pisa. Nella sezione giornalistica sono stati premiati Piero Bianucci per aver promosso la divulgazione chimica su Tuttoscienze, Giuliano Papalini dell'Agenzia Italia, Alessandra Lombardi de II Salvagente e Alberto Girelli. [t. s.]

Luoghi citati: Bologna, Milano, Pisa, Roma, Torino, Trento