Le ferite del passato e la medicina di Lorenzo il Magnifico

Le ferite delpassato e la medicina di Lorenzo il Magnifico Le ferite delpassato e la medicina di Lorenzo il Magnifico ra, e potrei continuare a non finire. Fu la paura di questa sinistra a far nascere il fascismo. E nel 1945 le violenze rosse furono ancora più terribili, specialmente nel Nord Italia: gli assassina a mente fredda furono molte migliaia. Furono gli Alleati che, per evitare che si ripetesse in Italia la guerra civile che si era scatenata in Grecia a guerra finita, ristabilirono l'ordine e consentirono libere elezioni nel 1948. E ancora la grande paura sconfisse il «Fronte popolare». E veniamo al 1994. Ha vinto la destra (è falso che sia estremista) perché gli italiani in questi ultimi anni hanno visto con i loro occhi 10 sfacelo economico, la miseria e la fame che si sono prodotti in tutti gli Stati in cui il comunismo, ottenuta la maggioranza, è andato al potere. Occhetto ha sbagliato: se il suo partito era, ed è, veramente democratico, ha commesso un errore storico includendo fra i progressisti «Rifondazione comunista». Gli italiani, nel cosiddetto «Polo Progressista», hanno rivisto la resurrezione del Fronte Popolare del 1948. Sandro Anceschi, Torino 11 servizio di leva e la parità tra i sessi Una circolare del ministero della Difesa negherebbe un secondo rinvio del servizio di leva a quelle matricole che frequentano un istituto universitario italiano e vogliono, dopo aver anche superato un esame, cambiare facoltà e iscriversi al primo anno presso un ateneo estero della Cee. Mi domando: se vale il principio «Ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit» («Dove la legge ha voluto ha detto, dove non ha voluto ha taciuto»), e per consolidata giurisprudenza una circolare non spiega effetti giuridici per soggetti estranei alla P.A., perché una tale circolare si «intromette» intralciando la libera circolazione delle persone, il diritto allo studio e le pari opportunità tra studenti? L'art. 85 del Dpr 237/64, infat- e modi stabiliti dalla legge». Non vi pare che questa legge-circolare necessiti di alcuni ritocchi? RISPONDE Q.d.B. Michele Russotti Silandro (Bolzano) ta qui; il resto non sono altro che le eterne sterili polemiche sulla presunta ignoranza dei giovani. E' ora di finirla con questa abitudine di fare processi sommari per strumentalizzare episodi che alla luce di quanto sopra spiegato non meriterebbero alcuna attenzione. Ma forse la spiegazione è anche un'altra: le persone che scrivono con tanta "professionalità" su simili argomenti sono tanto ferrate in storia quanto ignoranti ncll'interpretare i più semplici sentimenti umani (vogliamo credere che sia solo ignoranza)...». Carissimo O.d.B., siamo un gruppo di amici della ragazza che, suo malgrado, è assurta all'«onore» delle cronache. Stiamo parlando della studentessa che si è trovata, durante la trasmissione CombatFilm, in grave imbarazzo di fronte alla domanda del dott. Zucconi su Badoglio. Ci spiace deludere giornalisti, storici e quanti altri in questi giorni hanno colto lo spunto per sollevare un polverone sulla presunta ignoranza dei giovani italiani. Forse nessuno ha pensato o voluto pensare che la spiegazione fosse più sempliceAlberto e Giorgio Barbero, Paolo e Stefano Bassi, Luca Maugeri, Giorgio Valle, Francesca Roux, ecc., Torino Ultra calcistici alla Scala Le contestazioni scaligere degli ultimi mesi hanno assunto atteggiamenti incivili di fanatismo degni degli ultra calcistici frequentatori degli stadi domenicali. Le ultime opere in cartellone del teatro milanese hanno provocato una serie di malcontenti culminati con il fischiatissimo Don Pasquale dove ne ha fatto le spese anche il direttore Riccardo Muti. Sotto accusa: il «famigerato» loggione, luogo reputato per veri intenditori, conoscitori profondi dell'opera e degli interpreti, ritenuto colpevole di invettive e schiamazzi. La dissennata contestazione avvenuta alla Scala sta a indicare il travagliato e negativo evolversi di un'epoca dove prevale la moda di protestare, sparando su tutto e su tutti. Se tra i loggionisti che nel passato hanno sempre offerto spunti di collaborazione costruttiva trovano inserimento elementi faziosi privi di preparazione critica, refrattari a esperimenti innovativi che tendono a rivisitare l'opera con sensibilità critica, diventerà più facile cadere nelle contestazioni. GENTILI signori, non so se la vostra autoqualificazione come «un gruppo di amici» stia a significare una effettiva conoscenza della studentessa in questione o una spontanea solidarietà a una vittima della televisione e, quindi, non posso dedurre con sicurezza se le cose siano andate realmente come dite voi o se si tratti solo di una plausibile ipotesi. «Forse nessuno ha pensato o voluto pensare che la spiegazione fosse molto più semplice», scrivete. «Non tutti, infatti, hanno l'abitudine di trovarsi a proprio agio in uno studio televisivo dove si sta registrando tiri programma che sarà visto da milioni di persone. Cosi come non tutti sono immuni da un sentimento molto comune, noto come timidezza. La spiegazione, banalmente, è tut- IgnoBadoChe fo cora di più per vedersela risolta; in altri invece, enti, Comuni, ministeri ecc. ci sono dipendenti che si grattano letteralmente la pancia perché non hanno nulla da fare! Orbene, se tanti di questi ultimi verranno spostati ove lavoro ne troveranno tanto, sarà un bene enorme per tutti gli italiani. Sempreché questo non sia il primo traguardo al quale i sindacati vogliono arrivare. So che quanto sto per dire provocherà la reazione di molti, soprattutto dei cosiddetti benpensanti, che mi considereranno un arido, ma che dovranno tuttavia ammettere che non sono un utopista ma un realista. Mi riferisco alla lettera del 16 aprile su questa rubrica del signor Roberto Minazzi che, riassumo i suoi concetti, fa intendere che non ci si occupa abbastanza delle sofferenze e delle atrocità che avvengono al mondo. Se noi dovessimo seguire tutto ciò che avviene di tragico e miserabile su questa terra non ci basterebbero ventiquattro ore al giorno e vivremmo in uno stato di costante angoscia e disperazione. Gli avvenimenti cui si riferisce il signor Minazzi sono sempre esistiti e sempre esisteranno e nessuno, proprio nessuno di noi, la storia di millenni insegna, potrà mai modificarli, perché seguono delle leggi della natura ben precise alle quali non si sottrae nessun essere vivente sia animale che vegetale: è la lotta per la sopravvivenza, è l'istintivo desiderio di predominio. Non mi resta che ricordare al signor Minazzi e a tutti coloro che la pensano come lui gli immortali versi di Ser Lorenzo detto il Magnifico: «Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza»! Osvaldo B. Bonomi Genova Chi vuol esser lieto, sia Gherardo Poletti, Torino

Luoghi citati: Bolzano, Grecia, Italia, Nord Italia, Silandro, Torino