Choc per la cultura italiana

Choc per la cultura italiana Choc per la cultura italiana ROMA. «Italie, la culture en état de choc». Si apre con questo titolo un'inchiesta di quattro pagine che «Le Monde» dedica alla «formidabile sbornia post-elettorale» degli intellettuali italiani di sinistra. Intellettuali descritti come in preda, dopo l'angoscia dei primi giorni, ad un «fatalismo lucido», nel quale interagiscono l'attesa di «epurazioni», le inquietudini per il corto circuito tra potere politico e controllo dei mass media, lo «splendido isolamento» nei confronti di un elettorato che «non ha capito e si è fatto ingannare». Grande spazio è riservato a un'intervista a Massimo Cacciari, sindaco-filosofo di Venezia, secondo in quale non c'è da temere alcuna catastrofe culturale per la vittoria della destra, «giacché in Italia la catastrofe c'è già stata nel corso di questi ultimi dieci anni». [Agi] piazza saranno quei furbacchioni che ieri hanno faxato ai giornali il loro volantino karaokiano, minacciando «un mese di sciopero della messa se il cardinale non darà il permesso». Chissà dove sono andati a strizzarsi la pancia quei due-trecento studentelli con l'Invicta sulle spalle e le tasche piene di panini che hanno bigiato la scuola, sfidato la pioggia, per aspettare l'evento. Di evento si tratta, che per tutta la giornata si è propagato per la città. Sentivi i tassisti lamentarsi di «quel casino nero» che c'è in Duomo, e vedevi i vigili nervosi e le colonne di gipponi in navigazione verso l'evento e i gruppazzi arrivati da tutte le periferie saltati giù dai jumbo-tram a specchiarsi l'orecchino nelle vetrine piene come la pancia di una tv. Su in Curia non ne volevano più parlare di questa storia e adesso tengono le persiane chiuse. Don

Persone citate: Massimo Cacciari

Luoghi citati: Italia, Roma, Venezia