«Progetto molto grave e contraddittorio» di Giovanni Bianconi

«Progetto molto grave e contraddittorio» «Progetto molto grave e contraddittorio» ROMA. Presidente Galloni, perché dice che l'affermazione di Previti è «molto grave»? «Dire che il Csm si deve armonizzare alla situazione politica è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Ed e contraddittoria: da una parte si sostiene che il Csm deve fare meno politica, e dall'altra lo si vuole armonizzare alla politica». E la riforma del sistema elettorale? «Quello è un problema aperto. Ma non si illudano che cambiando la legge elettorale del Csm cambi anche l'orientamento dei magistrati, che invece resterà sempre quello di difendere la propria autonomia, l'obbligatorietà dell'azione penale e l'indi¬ pendenza del pubblico ministero». L'altra proposta è quella differenziazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti. «E' incostituzionale. La Costituzione parla di differenti funzioni, non di differenti carriere. Separare le carriere vorrebbe dire trasformare i pubblici ministeri da magistrati a dei semplici poliziotti, e questo non è accettabile». Discuterete dell'argomento al Consiglio? «La dichiarazione di un senatore, per quanto autorevole, non può formare oggetto di valutazione da parte di un organo costituzionale come il Csm». [gio. bia.] li vicepresidente del Csm Giovanni Galloni una cosa simile». giudici, arrivano soltanto no. Achille Occhetto sostiene che questo dibattito gli ricorda il «piano di rinascita democratica» di Licio Gelli: «C'è la tendenza a limitare l'autonomia della magistratura, e noi siamo contrari». Per l'ex presidente dell'Antimafia, Luciano Violante, il problema è un altro: «Bisogna garantire una giustizia equa in tempi accettabili, con costi non onerosi, e non mi pare che le proposte di Previti rispondano a questa questione. Se viene assicurata l'indipendenza a giudici e pubblici ministeri, stabilendo ovviamente rigorose forme di responsabilità, possiamo parlare di tutto. Se invece la discussione è su chi deve mantenere il controllo della magistratura, non vedo di che cosa si potrebbe parlare». Secondo la Voce repubblicana le motivazioni che hanno spinto il capo dei senatori di Forza Italia ad avanzare le sue proposte mostrano che «l'equilibrio appare del tutto assente, mentre evidenti sono i gravi rischi che una simile impostazione potrebbe determinare». Giuseppe Ayala, di Alleanza democratica, dice: «Mi sembra che anziché far avanzare il "nuovo" si replica la vecchia politica. E voglio ricordare che senza la intercambiabilità delle carriere giudicanti e requirenti, forse uomini come Falcone e Borsellino non sarebbero mai stati pubblici ministeri, visto che lo sono diventati per caso». All'interno del Csm, a parte la proposta di discussione urgente avanzata dai rappresentanti dei «Movimenti riuniti», arrivano solo critiche per Previti. Unica voce dissenziente, quella del "laico" socialista Pio Marconi: «Dalle proteste contro l'uninominale si capisce che le vedove della partitocrazia sono ancora tante. Non nel popolo italiano, ma fra i magistrati che invece dovrebbero essere apartitici e indipendenti». Ma Previti insiste, e dice che «tanti commenti dimostrano che questo tema è importantissimo». L'ex democristiano D'Onofrio, oggi esponente del Ccd, si schiera con lui: «Mi sembra che molte aggressioni a Previti nascondano più il desiderio di confondere le acque che non quello di concorrere ad una vera riforma democratica e costituzionale della magistratura». E aggiunge che l'introduzione del sistema maggioritario anche per il Csm e la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e magistrati giudicanti sono due proposte condivisibili. Dall'opposizione, come dai Giovanni Bianconi

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