Dondona: perché lo amo

Presentate le nuove guide abbonati Dondonu: perché lo amo «Non c'è niente di meglio per strappare una confidenza» «Un pettegolezzo al telefono? Un vero piacere». Parola di Bepi Dondona, ex assessore liberale, che aggiunge: «A volte non c'è il tempo di incontrarsi per un caffè o un aperitivo. E poi, in qualche caso è persino meglio parlare alla cornetta: il contatto è più immediato, si alza il telefono e si dice al brucio "ehi, hai saputo che..."». A patto che si sia comodamente seduti in poltrona, nel salotto di casa, e che ci sia un poco di tempo a disposizione per parlare con l'amico: «Una confidenza fatta da una cabina, in strada, sarebbe un'aberrazione: toglierebbe tutto il gusto del pettegolezzo». Dondona odia il telefonino, «troppo invadente», ma ammette di usare il telefono moltissimo. «Per lavoro, ma non solo. Se non l'avessi mi sentirei perduto: quando parto per un viaggio, chiamo non appena sono arrivato a destinazione. E nelle settimane successive sono capace di telefonare a casa anche quattro volte al giorno». Dice di aver scritto in passato molte lettere d'amore, ma di aver anche affidato i suoi sentimenti al filo della cornetta: «Una voce può essere molto seducente. E via filo è possibile un rituale di ammiccamenti e di sospiri davvero eccitante». Purché, aggiunge, poco dopo si incontri l'amata di persona: «Come diceva Debussy - conclude - fumare una sigaretta col bocchino è come baciare una donna per telefono». Beppe Dondona, ex assessore comunale

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