Molili si ricandida al consiglio Comit

Molili si ricandida al consiglio Comit Comincia a delinearsi il nuovo vertice dopo la privatizzazione della banca Molili si ricandida al consiglio Comit Benetton in forse, si parla di Lucchini, esce Pirelli MILANO. Mario Monti scrive al presidente della Comit Sergio Siglienti «Il 21 marzo scorso, come tutti i membri del consiglio di amministrazione, ho rassegnato le dimissioni a seguito dei mutamenti nella compagine sociale, intervenuti con la privatizzazione. In un recente colloquio Lei ha voluto gentilmente esprimermi la sua personale opinione, che sarebbe desiderabile una mia permanenza nel consiglio. Alla luce della sua valutazione, desidero confermarle che rimango volentieri disponibile ad un'eventuale rielezione in consiglio». Conclude il rettore della Bocconi: «Un'eventale diversa decisione sarebbe da me accolta con serenità e considerata del tutto normale, dal momento che non sono espressione di nessun particolare azionista». Interpellato, il presidente della Comit Sergio Siglienti precisa «E' vero. Non posso che ripete¬ re quello che ho detto a Monti. Auspico che egli possa restare nel consiglio». A 48 ore dalla assemblea straordinaria per le nomine ai vertici dopo la privatizzazione, la composizione del prossimo consiglio Comit appare ancora in fieri. Né è chiaro se verranno nominati solo undici consiglieri (prima ipotesi) o tutti i quattordici del quorum massimo. Di sicuro c'è la presenza in consiglio dei rappresentanti dei tre azionisti con il 3 per cento: Paribas, per la quale verrà riconfermato Michel Frangois-Poncet, Commerzbank che manderà uno dei suoi uomini di vertice, e le Generali, che saranno rappresentate dal presidente Eugenio Coppola di Canzano, o dall'amministratore delegato Gianfranco Gutty. Altra certezza, l'uscita di Leopoldo Pirelli, che già da un anno aveva manifestato la sua intenzione di non essere rican¬ didato. Per il resto, la ressa preme alla porta. Si sono autocandidati Lionello Adler, presidente di Burgo, Diego Della Valle, re della scarpa. Ieri un piccolo giallo ha coinvolto la famiglia Benetton. L'amministratore delegato del gruppo di Ponzano (che possiede l'I per cento del capitale Comit), dopo aver premesso che «non basta la privatizzazione per cambiare gli indirizzi di una banca» aveva osservato che il gruppo Benetton potrebbe dare, proprio in questo senso, un suo preciso apporto. Pochi minuti dopo, una precisazione della famiglia Benetton chiariva che «le dichiarazioni di Palmieri erano state rilasciate e titolo personale, senza voler anticipare quello che sarà l'atteggiamento della famiglia». E così, non si sa se un Benetton, probabilmente Gilberto, aspiri o meno al seggio in piazza Scala. Tra gli altri nomi che si fanno, c'è anche quello, autorevole, di Luigi Lucchini. Sabato conosceremo la lista che, a questo punto, potrebbe veramente salire a ^consiglieri. Tuttavia, se i nomi sono tuttora top secret, una considerazione forse si può anticipare: nel comitato esecutivo della Comit, quasi certamente, Mediobanca non sarà rappresentato in forze come accade al Credito dove, tolti presidente e vicepresidente, gli altri tre membri sono tutti espressione di via Filodrammatici. [v. s.] Mario Monti, rettore della Bocconi

Luoghi citati: Canzano, Milano