Guidò l'assalto miliardario

La clamorosa rapina nel dicembre '92 sulla direttissima Venaria-Lanzo: il basista era l'autista del furgone La clamorosa rapina nel dicembre '92 sulla direttissima Venaria-Lanzo: il basista era l'autista del furgone Guidò l'assalto miliardario L'assalto al furgone portavalori fruttò alla banda oltre tre miliardi e mezzo. Tra gli arrestati anche l'autista del blindato che ha ammesso la corresponsabilità intrappolati fra altri mezzi. Messo alle strette, tradito da un'intercettazione telefonica, visto incontrarsi con i complici, Pellegrino Cece alla fine ha confessato. Si era associato alla banda perché pieno di debiti, anche di gioco, e con la moglie ammalata e bisognosa di cure costose. Il nome di Cussino, almeno nei primi mesi di indagini, non è mai uscito, pur avendo il malvivente un «curriculum» di tutto rispetto. E nessuna delle quattro persone arrestate ha mai parlato di lui. «Una evidente riprova di stima e rispetto nei suoi confronti», spiega un inquirente. «Stima» che deriverebbe dall'aver scontato 10 anni di carcere per una rapina a un porta-valori in Toscana e per non aver mai fatto i nomi dei complici. Finora sono state recuperate solo le briciole dei miliardi razziati; sembra che quasi tutti i soldi siano stati investiti nel settore edile in Liguria. ivano Barbiero

Persone citate: Cussino, Pellegrino Cece

Luoghi citati: Liguria, Toscana, Venaria