Furiati e Chiappucci contro il mure di Huy

Italiani favoriti nella Freccia Vallone Italiani favoriti nella Freccia Vallone Furiati e Chiappucci contro il mure di Huy Bugno: cercherò di restare in testa ma non mi sento di far scommesse SPA ta corsa to chilometri. E' indispensabile non restare indietro. Secondo passaggio al centotrentaduesimo chilometro, settantatré dall'arrivo. E' d'obblico stare davanti. Conclusione: ancora il muro di Huy, e chi più ne ha più ne metta. Per tenere la posizione, occorre: primo, capire se gli attacchi che precedono il muro sono veri o fasulli, pesano o non pesano, esigono una replica o sono roba da ragazzi; secondo, terzo e quarto, gambe, gambe e gambe. Gradirei un finale a due, io e il muro di Huy. Mi rendo conto che non sarà facile. Se mi concentro e ci penso bene, mi rendo anche conto che di corse facili non ne ho mai incontrate. Esistono?» «Il muro di Huy ha un fluido iettatorio dal quale alcuni si salvano e altri no» - afferma il cerebrale Cassani, un altro esperto in Freccia Vallone - è quindi consigliabile oltre a toccare ferro e a fare le corna, pedalare ora con forza, ora con agilità. Modelli ideali, Argentin e Furlan». Argentin è un maestro, può ancora insegnare, forse non esclusivamente a tavolino, come si gareggia una corsa del genere (205 chilometri li regge). Ballerini è meno magistrale, ma ha muscoli in quantità. Stranieri d'alto bordo pochi. Il russo (e dai) Konichev, il francese Ruè. Museeuw è infiacchito. Rominger è assente. E' una corsa da vincere. Sette italiani nei primi dieci alla Liegi-BastogneLiegi. Ma noi siamo per l'economia, ci accontentiamo di un italiano solo. Se è in cima alla lista. Appendice per la Rai. Voci secondo le quali non trasmetterà il prossimo Tour de France. Complimenti. 7 'Sk! Solete DAL NOSTRO INVIATO Una tappa della Settimana siciliana, Trofeo Pantalica, TirrenoAdriatico, Milano-Sanremo, Criterium International, vittorie a dosi industriali, poi una frenata in Spagna, il caso Berzin alla Liegi-Bastogne-Liegi. Che cosa ci ha preparato per oggi, Furlan? «Neppure Merckx era sempre primo, fuguriamoci se posso esserlo io. Però. La Freccia Vallone, mi sta nel cuore, è di lì che, due anni fa, ho cominciato a respirare aria d'alta quota. La Liegi-Bastogne-Liegi, mio amato obiettivo, m'à scappata dalle mani. Ho l'occasione di rifarmi oggi. Il percorso c'è, la forma c'è, la salita di Huy la conosco, è trattabile. Ma non sono l'unico che parte per vincere». Partono per vincere anche Bugno e Chiappucci. Bugno è un rebus, fraternizza con il dubbio. Smentisce chi lo dà per morto e smentisce chi lo dà per vivo. «Mi propongo di stare in testa. Fino a quando? Boh. La strada della Liegi-Bastogne-Liegi m'andava meglio di questa della Freccia. Ma, vedi: un percorso ti sta a pennello e arrivi con undici minuti di ritardo. Non si può scommettere su nulla. L'unica è mettersi in moto con la volontà di farcela. E aspettare gli eventi». Collochiamo il principe della problematica ciclistica tra i favoriti? Non sia mai. Elevalo a quel rango e lui subito si sgretola. «Ecco, bravi, non collocatemi da nessuna parte. Silenzio». Chiappucci, quarto con ferina incavolatura domenica scorsa, volge su registri didattici: «Qual è la massima difficoltà della Freccia Vallone? Il muro di Huy. Primo passaggio dopo novantot- H Furlan: amo qu Furlan: amo questa corsa Gianni Ranieri

Luoghi citati: Milano, Sanremo, Spagna