DISONORA IL PADRE

DISONORA IL PADRE DISONORA IL PADRE dimentica, lo rinnega) è anche privo di futuro. Né - forse - di ripetere quanto ha fatto rilevare Spadolini, che «il nuovo, di per sé, ricorda tanto Giovinezza giovinezza». «Questa ideologia non appartiene soltanto al ventennio fascista, non è roba che hanno conosciuto solo i nostri padri, e i padri dei nostri padri» osserva ancora la Spinelli che ricorda come la stessa furia «nuovista» ab¬ stituzionale. Possibile che si debba ripartire da zero, che tutto quanto si è prodotto in questi cinquantanni repubblicani sia da buttare? «Ero pessimista prima e oggi lo sono ancora di più risponde secca secca Camilla Cederna, 83 anni -. Io non dò nessuna importanza a questo giovanilismo imbecille». Vecchi e sorpassati? «E' un luogo comune che ogni tanto viene riproposto e della cui inutilità mi sembra superfluo discutere» taglia corto Carlo Bo, anche lui ottantreenne, senatore a vita la cui assenza per motici di salute, sabato pomeriggio, è stato determinante per impedire l'elezione di Spadolini. Ma poi Bo si fa trascinare: «Certi slogan sono già stati esaltati dal fascismo e mi sembra ridicolo tornare indietro negli anni. Quello che è più triste è che si dimentichi tutto». Vecchi da buttare per il bene dei giovani? «Già anni fa Benedetto Croce aveva indirettamente risolto il problema osservando che l'unico cosa che devono fare i giovani è maturare. Il criterio da adottare è la maturità che non è decisa dall'età, ma è dimostrabile attraverso anni di esperienze, di ricerche e di studi». Enzo Biagi si associa. Lui ha «solo» 73 anni, favori di pubblico (finora) inalterati, ma non per questo può sentirsi al riparo. Lo abbiamo raggiunto negli studi della Rai, ultimo caposaldo del vecchiume, mentre stava per partire la prima trasmissione del Processo al processo. Processo ai padri? ((Andiamo! Verdi ha fatto l'Otello a 80 anni. Churchill è stato chiamato dopo Dunkerque a 67. E Adenauer? E De Gaulle? Qui non si tratta di giovani e di vecchi. Ci sono giovani fessi e vecchi fessi. Purtroppo, o per fortuna, l'anagrafe esiste. E'' indiscutibile. Ma esiste anche l'intelligenza. Ed è con questa che bisogna fare i conti. Un'ondata di fascsimo rimontante? No, non direi: si tratta solo di un tragico esempio di coglionismo acuto». bia caratterizzato il comunismo sovietico e la sua esaltazione della forza dei giovani, e caratterizzi oggi le ideologie al servizio del razzista Zirinovskij. I padri al rogo, e poi? «Giovinezza giovinezza, primavera di bellezza», cantavano durante il Ventennio; però, come cantava qualche secolo prima Lorenzo il Magnifico, giovinezza «si fugge tuttavia» e «di doman non v'è certezza». Ne sono consapevoli gli adoratori del Nuovo? E sì che anche nelle loro file qualche gran vecchio c'è, come il senatore Miglio: che ne dice il settantaseienne maitre-à-penser leghista? «Il problema dell'età è un falso problema - dice -. Il vecchio in politica non si misura con gli anni ma con la freschezza delle idee. La questione sollevata da noi è esclusivamente di carattere co¬ stituzionale, ed era stata denunciata da tempo. Ora si è dimostrato che avevamo ragione: un numero elevato di senatori a vita tutti schierati contro la volontà del popolo non è accettabile. Io non posso accettare chi dice che questo contrasto è solo salutare perché è la saggezza che si oppone al popolo sconsiderato. In democrazia decidono gli elettori». Ma il problema non è solo co-