Adesso litigano i fratelli slavi di Giulietto Chiesa

Adesso litigano i fratelli slavi Adesso litigano i fratelli slavi Ciurkin: cetnici attenti, noi non scherziamo LA RABBIA DI MOSCA MOSCA DAL NOSTRO INVIATO il ministro degli Esteri Kozyrev. C'è dissenso? «No - s'inalbera Ciurkin - ma io sono un testimone diretto degli eventi in Bosnia e ho delle cose da dire». A chi? Ai deputati, evidentemente, che continuano a essere tutti pro-serbi. Anche a Eltsin e Kozyrev? Il presidente in serata è sceso in campo personalmente con una dichiarazione dai toni ultimativi: «Il conflitto è sull'orlo di un'escalation pericolosa. Nonostante gli energici sforzi diplomatici della Russia intrapresi insieme all'Onu e alla comunità internazionale. I leader dei serbi bosniaci devono osservare gli impegni presi con la Russia, interrompere l'offensiva e retrocedere da Gorazde, garantire le condizioni per l'entrata delle forze dell'Onu in città, sbloccare il personale Onu in Bosnia». Infine il presidente russo ha confermato la proposta di un vertice Russia-Usa-Unione europea con la partecipazione dell'Onu. In precedenza, parlando al telefono con il cancelliere Kohl, Boris Eltsin avrebbe lan- Con i segni ancora visibili dello schiaffo di Gorazde, Vitali) Ciurkin, l'inviato speciale del presidente Eltsin in Bosnia, è partito lancia in resta, ieri, per convincere il Parlamento che «è venuto il tempo per la Russia di cessare la discussione con i serbi di Bosnia». Lo si è dovuto inseguire per la città, dal ministero degli Esteri alla Duma (primo incontro con il presidente della camera bassa, Ivan Rybkin), dalla Duma al Consiglio della Federazione (secondo incontro con Vladimir Shumeiko), di nuovo al ministero per una riunione. «Sono convinto che il mio punto di vista sarà condiviso dalla società e dalla classe politica russa», dice uscendo di corsa dal parlamento. «I serbi di Bosnia - ripete - devono capire che hanno a che fare con una grande potenza e non con una repubblica delle banane». Frasi dure, che paiono andare molto oltre quelle, più prudenti, che pronuncia nel frattempo, dopo l'incontro con Arafat, II trucco delle soldatesse ucraine in partenza per la Bosnia (FOTO EPA] pido incontro quadripartito per formare una posizione comune tra Russia, Europa, Onu e Stati Uniti. Ma precisa che Mosca «rimane in contatto con i serbi» e invita «tutte le parti alla moderazione». E aggiunge che bisognerà elaborare degl'incentivi «alle parti», che le incoraggino a fare concessioni. Per i serbi l'offerta è chiara: se premeranno sui loro fratelli di ciato un'accusa diretta: «L'escalation delle azioni militari era inevitabile, visto che i serbi di Bosnia non hanno mantenuto le promesse». E Kozyrev, dal canto suo, manda un avvertimento ai serbi: «Non portate all'estremo la pazienza della comunità internazionale». Plaude, il titolare del ministero, alla proposta dell'omologo francese Alain Juppé di un ra¬ Bosnia si può prevedere una «graduale» levata delle sanzioni nei loro confronti, a seconda del mantenimento degl'impegni assunti. E, per non lasciare margini di dubbio, Kozyrev incarica il portavoce del suo ministero, Mikhail Demurin, di prendere le distanze dalla furia di Ciurkin: «Non si parla nemmeno di interrompere i contatti con una delle parti in Bosnia». Insomma Kozyrev si guarda le spalle dagli attacchi dei nazionalisti russi e non vuole tagliare i ponti con nessuno. L'unica cosa evidente è che Mosca sta cercando affannosamente una nuova collocazione, per evitare di trovarsi coinvolta in una sconfitta collettiva. La prova viene da Andranik Migranian, uno dei consiglieri di Eltsin, che prende subito le distanze sia da Ciurkin che da Kozyrev. «Le dichiarazioni di Ciurkin - ci dice - indicano la preoccupazione, giusta, di non approfondire la crepa, già evidente, tra la Russia e l'Occidente, tra la Russia e gli Usa». Giulietto Chiesa Biblioteca gratuita tutti i giorni con orario continuato Orari della mostra: mar., mere, ven., dom. 10,30- 13 / 15,30-20 giov. e sab. 1 1 - 22; lunedì chiuso; Nursery Scuola Montessori 15,30- 18,30