«Bossi, riabilita Barbarossa»

«Bossi, riabilita Barbarossa» «Bossi, riabilita Barbarossa» pagina, sostiene ancora Corona. «Non stabilirei gerarchie, ordini temporali» dice il disegnatore satirico Sergio Staino. «Non sono mezzi in concorrenza, tantomeno padre e figlio. Piuttosto sono fratelli, tecniche splendide, quando esprimono intelligenza satirica. Per esempio io non avrei nessuna difficoltà ad attribuire il premio di Forte dei Marmi (per la satira politica, ndr) a Corona. E non dimentichiamo che già esiste un autore-trait d'union: Massimo Bucchi. Su Repubblica fa un impagabile gioco di contaminazione delle due tecniche, unendo disegni, fotocopie, immagini». «Il bello è l'ambiguità - conclude Staino -. Permette di smontare e rimontare il giocattolinorealtà, creando così un forte sostituto dell'editoriale satirico». «Il brutto è l'ambiguità» sostiene invece Oliviero Beha, che sull'In dipendente di ieri accusa di «colpevole malizia» il quotidiano di Scalfari. «La realtà viene forzata, ma all'interno della verisimiglianza - scrive -. Il messaggio è comunque, con dosi diverse di subliminalità, "guarda lettore, che magari potrebbe essere vera". La china è scivolosa e mentre si sa da dove partiamo, non è così facile e tantomeno innocuo prevedere dove arriveremo». Come esempio, Ylndipendente pubblica il fotomontaggio di Scalfari che stringe la mano a Totò Riina, «per dar l'idea del rischio che comporta questa forma di comunicazione». E Beha si chiede: «Non c'è la ricerca della verità alla base deìl'informazione»? A rischio, per Corona, non è tanto il fotomontaggio quanto il giornalismo in sé. «Ho visto per¬

Persone citate: Barbarossa, Beha, Bucchi, Oliviero Beha, Scalfari, Sergio Staino, Staino, Totò Riina

Luoghi citati: Forte Dei Marmi