«Sono possibili ministri esterni» di Gad Lerner

«Sono possibili ministri esterni» «Sono possibili ministri esterni» ROMA. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ritiene possibile la scelta di ministri che non provengano dalla maggioranza. «Certamente - ha detto conversando con i giornalisti prima di entrare nella sua abitazione romana, dove è cominciato un vertice di maggioranza con Gianfranco Fini di An e Roberto Maroni della Lega - i ministri possono essere scelti fuori della maggioranza. Mi auguro che si possa applicare nella realtà l'articolo 92 della Costituzione che dà la responsabilità al presidente del Consiglio della scelta dei ministri». Berlusconi ha inoltre chiarito che i nomi di eventuali ministri comparsi sui giornali «sono frutto di pura fantasia». Il leader di Forza Italia, rispondendo alla domanda se i ministri di un suo eventuale governo saranno tutti «suoi fedelissimi», ha spiegato che «non c'è assolutamente questo rischio». Intanto ieri sera Carlo Azeglio Ciampi si è recato al Quirinale per discutere le dimissioni di alcuni ministri: Mancino dal Viminale, Andreatta dalla Farnesina e Savona dal dicastero dell'Industria. Ciampi stesso sarebbe orientato ad assumere l'interim del ministero degli Interni e ad affidare a Elia quello degli Esteri e a Baratta il ministero dell'Industria. [Ansa] governo senza parteciparvi. I popolari (ex de) sembrano resistere per ora alle lusighe esterne e alle pressioni interne per dare appoggio alla maggioranza. Ieri l'offensiva dei filo-Berlusconi è stata massiccia e c'è voluta una riunione di vertice per fronteggiarla. «Dobbiamo consentirgli di provare a governare. Non possiamo impedire che il Paese abbia un governo. E poi, il nostro gruppo al Senato è sovrano», avvisava Rocco Buttiglione, minacciando di fatto una decisione autonoma dei senatori popolari a favore di Berlusconi. E Formigoni, ancora più categorico: «O ci asteniamo o ci inabissiamo». Cerca un posto al governo? «Per ora lo escludo». D'accordo anche il senatore Delfino, che propone astensione alla Camera e uscita dall'aula al Senato al momento della fiducia. Nella serata di ieri la risposta del gruppo dirigente, con l'assenso di Buttiglione, è stata: «Opposizione. Che naturalmente non esclude atteggiamenti responsabili in relazione alle singole que- stioni che verranno portate all'attenzione del Parlamento». I popolari escludono il «soccorso» ad un governo del quale fa parte la destra estrema. Per Berlusconi rimane aperto il problema di trovare la maggioranza anche al Senato perla fiducia e per governare. Vertice con Fini e Maroni ieri sera a casa del Cavaliere a Roma, per discutere di questa difficoltà anche con gli alleati. Il leghista Maroni lascia aperta la porta a una «campagna acquisti» di singoli, ma si oppone a trattative di Berlusconi col ppi per gli uffici di presidenza di Camera e Senato. Il missino Fini tace, ma anche lui non pare favorevole a lasciar fare a Berlusconi concessioni ai popolari. Anzi, vorrebbe accelerare i tempi di formazione del governo per evitare che Berlusconi cada in tentazione. Così il missino Gasparri arriva a pronosticare che Scalfaro darà l'incarico addirittura in settimana. Alberto Rapisarda Stato civile di Torino CHI OSTACOLA UNA NUOVA SINISTRA NATI DENUNCIATI IL 18 APRILE 1994 Passarino Andrea; Argento Jacopo; Pellicano Mariacristina; Campanella Alessandro; Asadl Damla; Testore Francesca; Idehen Stephane; Lomele Bunga Evodie; Cerniti Cristina; Berrutl Erika; Clnconzc Nick; Chionna Giulia; Seftlaoui Zaccaria; Pepe Filippo; Perchinunno Danilo; Raimondi Virginia; Marazzi Jessica; Pastore Andrea; Magnoni Andrea Alfredo; Quatrale Eleonora; Fernetta Iris Teresa; Pareschl Livio; Frazzetta Alessandro: Carbone Giada: Zambaldl Giacomo; Cavuoti Daniela; Grasso Francesca; Girardi Virginia: Labriola Simona; Planchon Alberto; Maschio Mara; Bertolino Stefano; Bevlone Nicolò; Cartella Chiara; Settineri Gianluca. Balegno Alessandro; Trevisan Matteo; Glrardelli Marco; Oddone Giorgia; Moraglio Giulia; Veglio Jacopo; Farchica Vanessa; Macaro Elisa: Livrierl Gianluca: Fasson Stefano. MORTI DENUNCIATI IL 18 APRILE 1994 Presso altro luogo del territorio cittadino. Grattacaso Giovanna ved. Gorrasi, a. 92. via Val della Torre 92. Presso residenza: Calderara Giuseppa ved. Blegich, a. 75, corso Bramante 62; Cravanzola Lorenzino, a. 67, corso F. Brunelleschi 91/D; Di Lorenzo Antonino, a. 58, via Rochemolles 11; Levrino Leandro, a. 79, via Portula 15; Livio Beatrice ved. Politi, a. 81. via G. Cravero 14; Picei Ortensia, a. 80, corso Casale 130/B; Rispoli Maria ved. Mirra, a. 93, via Villar 38/7; Roversl Chiara, a. 62, via Renato Martorelli 31, Presso Ospedali: Bortolussl Giuseppina ved. Martina, a. 74, Maria Vittoria; Carlucci Donato, a. 67, Maria Vittoria; Cavagna Maria ved. Zonca, a. 87, Molinette; Chiusano Giancarlo, a. 64, Molinette; Cotti Giuseppe, a. 73, Giovanni Bosco: Del Buono Giulia, a. 57, Ostetrico Ginecologico Sant'Anna; Destefanls Giovanni, a. 81, Martini; Di Maio Leone, a 62, Giovanni Bosco; Lemma Giuseppe, a. 70, Martini; Lisi Angelo, a. 72, Martini; Lucco Borierà Lucia ved. Giolitti, a. 70. Giovanni Bosco; Mandia Donato, a. 66, Madini; Martino Vittoria ved. Guidetti, a. 75, Giovanni Bosco; Maurino Giacomo, a. 47, Martini; Mazza Giovanni, a. 71, Molinette; Meritano Ernesta, a. 81, Molinette: Miele Fabio, a. 25. Mauriziano Umberto I; Nuclich Giuseppina, a. 63, Maria Vittoria; Paolini Pia Ede, a. 84, Maria Vittoria; Perardi Aldo. a. 80, Molinette; Perotto Emilio, a. 67, Molinette; Platania Antonino, a 63. Giovanni Bosco; Rijpers Jilius Marcel, a. 37. Amedeo di Savoia: Rinaudo Maddalena ved Migliore, a. 85. Mauriziano Umberto I; Sanseverlno Antonia ved. Gandolfo, a. 91, Martini. Presso Case di Cura di Riposo ed Istituti religiosi: Giorda Dario, a. 73, Casa di Cura Villa Cristina; Orlarey Angelo, a 60, Istituto religioso «Madian., di via Mercanti 28. Nati 45 ■ Morti 36 trice in atto peraltro da qualche anno: anzitutto la rivolta dei ceti produttivi del Nord, ostili a qualsiasi «politica sociale»; poi il ruolo di supplenza alla politica assunto dai giudici che, per quanto benemerito, storicamente in nessun Paese ha mai fatto da battistrada a svolte di sinistra; infine l'irruenza con cui si affermavano tra la gente nuovi linguaggi e nuove culture di destra. Così, al suo ingresso in politica, Berlusconi è stato snobbato in quanto «dittatorello sudamericano», e solo all'ultimo momento se n'è avvertita la prepotente capacità egemonica. Recriminare oggi su questi errori di valutazione è inutile, perché la rivoluzione conservatrice avrebbe vinto comunque. Più importante, benché spiacevole, è riconoscere come tale fenomeno abbia stravolto la stessa conformazione storica della sinistra italiana: una sinistra che conquista il collegio borghese della collina torinese, perdendo invece i collegi operai di Mirafiori, rappresenta uno schiaffo alla memoria di Antonio Gramsci; una sinistra che prende più deputati in Basilicata che in Lombardia ha ormai del tutto essicate le sue radici riformiste. Piuttosto che la sua funzione naturale di rappresentanza del mondo del lavoro, è sopravvissuto, nella percezione del Paese, il vincolo di appartenenza della sinistra all'esperienza della Prima Repubblica, nonché la sua continuità di apparati, di linguaggi, di facce (a cominciare da quelle di Occhetto e D'Alema). Questi apparati, questi linguaggi, queste facce non paiono oggi adeguati a misurarsi con le inevitabili con¬ traddizioni che la rivoluzio ne conservatrice - dopo i primi momenti di euforia - inevitabilmente genererà: la difficoltà della ricetta liberista a misurarsi con i problemi dei grandi apparati industriali di base; le contraddizioni fra i modelli di vita «televisivi» che essa propone, e la realtà della vita di tutti i giorni; la necessità di assegnare comunque allo Stato un ruolo nelle politiche sociali. E' comprensibile che il pds, e il suo gruppo dirigente, indietreggino di fronte all'ipotesi del proprio autoscioglimento. L'importazione meccanica di un modello di Partito democratico che prescinda dalle tradizioni della sinistra italiana, appare una scorciatoia. Ma la nascita di una nuova sinistra in grado di misurarsi con le contraddizioni della rivoluzione conservatrice non ha niente a che fare con le esitazioni manifestate dalla Quercia e con il tormentoso dibattito che contraddistingue l'organizzazione dei progressisti alla Camera e al Senato. Delegare all'ala moderata dello schieramento progressista il problema della formazione di un nuovo Partito democratico, limitandosi a manifestare disponibilità per una successiva confederazione, significa eludere il problema da parte del pds. Occhetto e D'Alema hanno avuto coraggio, cinque anni fa, nel guidare la svolta postcomunista. Ma la brusca accelerazione della storia, per quanto ciò possa apparire crudele, oggi indica nella loro stessa leadership l'impedimento a che fiorisca qualcosa di nuovo anche a sinistra. Serenamente ci ha lasciati Roberto Silvestrelli anni 86 Lo annunciano la moglie Pierina, i figli Maria Elena e Luigi, nipoti e parenti tutti. Rosario mercoledì 20 aprile ore 17,40 chiesa Gesù Buon Pastore. Torino. Funerali giovedì 21 aprile ore 8.15, chiesa Gesù Buon Pastore, Torino. - Torino, 19 aprile 1994. Condomini custode e amministratore dello Stabile di corso Montecucco 148/150 partecipano al dolore della famiglia. E' mancato Giacomo Viglia Ron anziano Sip di anni 85 Lo annunciano i figli: Adriana con il marito Pier Carlo e figlia Carla con il marito Luca, Piercarlo con la moglie Marisa, consuoceri e parenti tutti. Funerali in Muriaglio giovedì 21 ore 10.30 dall'abitazione. — Muriaglio, 19 aprile 1994. Claudio Veglia Chicca Luca partecipano commossi Gad Lerner

Luoghi citati: An, Basilicata, Lombardia, Roma, Savona, Torino