MASCHI la riscossa comincia dall'America
MASCHI M MASCHI M MASCHI la riscossa comincia MI'America le ideologhe del femminismo dimenticano che a una grande e silenziosa maggioranza di donne gli uomini continuano a piacere e molto. E a queste donne non interessa fare la guerra ai maschi, ma arrivare a una pace affettuosa basata su condizioni sociali e giuridiche più eque». Una riedizione moderna e non metaforica del classico «facciamo l'amore e non la guerra». Lentamente, ancora marginalmente, le condizioni del campo di battaglia fra i sessi si stanno modificando proprio per effetto delle vittorie femminili. Nelle librerie, dove ormai scaffali su scaffali sono colmi di «women's books», libri di donne e per donne che vogliono riscrivere la storia e la cronaca da un punto di vista femminile, affiorano le prime fucilate della controffensiva maschile. Autori popolari e volgari, come Howard Stern e Rush Limbaugh, resi celebri dai talk show radiotelevisivi, pubblicano violenti pamphlet contro le «femminazi», come scarsissimi risultati. Gli Anni 90, con la vittoria della signora Hillary Rodham e del suo coniuge, il presidente Clinton, sembravano avere rintuzzato la controffensiva maschile e spalancato le strade al movimento delle donne. «Stai tranquilla America - avvertivano gli adesivi sui paraurti delle automobili - ora c'è una donna alla Casa Bianca». Ma proprio il sentimento di vittoria, la sensazione di avere ormai campo vinto, può avere tradito l'ala più militante del femminismo americano, spingendolo a eccessi che inesorabilmente producono controeccessi. «In casi sempre più frequenti - ammette Naomi Wolf, la giovane, brillante (e assai graziosa) autrice di un saggio contro il Mito della Bellezza - Pamphlet duri e volgari contro le «femminazi» diventano best seller e chiedere una conferma insospettabile alle proprie tesi. Il suo libro, divenuto la bibbia del nascente movimento controrivoluzionario maschile, è una miniera di confessioni e ammissioni di colpa da parte di queste «pentite»; «Le femministe radicali che stanno prendendo il controllo delle università americane non vogliono eguaglianza o giustizia, vogliono solo umiliare e dominare i maschi», dice Ruth Shalit, una studiosa dell'Università di Princeton. «La psicologia e la psicoterapia sono ormai strumenti nelle mani delle donne per distruggere e femminilizzare gli uomini», confessa una psicologa, Laurie Ingraham. Il silenzio, la benevola e spesso patriarcale attenzione che un tempo gli uomini riservavano al femminismo si sta trasformando in grida di paura ora che questa ennesima, apparente «stravaganza» femminile sta divenendo potere politico e culturale. Piramidi baronali nelle università si sentono minacciate dall'assalto delle donne insegnanti. Gerarchie aziendali formate di «old boys», cigolano nell'assedio delle donne manager. Persino Hollywood, imprendibile bastione maschilista nel quale la sola via alla schermo passava per una attrice - e ancora passa - per il letto di un produttore, trema. Sono scattati i nervi an- Limbaugh chiama le militanti femministe tra le grida di indignazione della sinistra liberale: ma i loro libri siedono per settimane e settimane trionfalmente in cima alle classifiche dei bestseller con affermazioni come questa tratta dal libro di Stern: «Poiché ogni maschio è esposto oggi all'imputazione di stupro, sia che l'abbia fatto o no, le donne ci stanno di fatto incoraggiando a farlo: almeno andremo in galera soddisfatti. Grazie, sorelle». Più sottilmente, un altro soldato del contrattacco maschile. Jack Kammer, raccoglie in. un saggio le dichiarazione di 22 femministe «pentite» o almeno rese perplesse dalla piega antimaschile presa dai movimenti delle donne. E' la classica formula di «far parlare il nemico» Qui accanto: il linguista Gianluigi Beccaria. Afferma: «Gli scrittori oggi hanno paura di affrontare le difficoltà di uno stile come quello di Gadda». nata resiste, ma quella media è vincente. Però non scompare nulla. La lingua letteraria è depositata, non è sepolta. Ogni epoca poi ha avuto le sue parole-bandiera, in certi momenti più presenti di altre: lume nel '700, stravagante o bizzarro nel Barocco». Divertito e sorpreso il poeta e
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