Benzinai in sciopero vince la linea dura

Si inasprisce la vertenza: prolungata la chiusura notturna degli impianti autostradali Si inasprisce la vertenza: prolungata la chiusura notturna degli impianti autostradali Benzinai in sciopero, vince la linea dura La Lega all'attacco: precettiamoli ROMA. Corsa al pieno ieri in tutta Italia, dopo che era svanita ogni possibilità che lo sciopero di tre giorni da parte dei benzinai fosse revocato. Non è servito neppure a una schiarita l'incontro per oggi al ministero dell'Industria tra gestori e compagnie petrolifere: «Arriva troppo tardi per poter far rientrare lo sciopero», dicono i sindacati che hanno indetto l'agitazione (Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio). Tuttavia i sindacati affermano che se l'Unione petrolifera sarà disposta a sottoscrivere l'ipotesi di accordo raggiunta il mese scorso e poi abbandonata «noi siamo pronti a siglare l'intesa anche oggi». Ma per ora gli spiragli di una ripresa delle trattative, rotte nelle scorse settimana, sono pochi. Anzi, i benzinai minacciano una lotta ancora più dura. Por cui gli automobilisti dovranno rassegnarsi a un periodo di disagi. Lo sciopero di questa settimana riguarda sia gli impianti stradali sia quelli autostradali. L'astensione dal lavoro dei primi è iniziata ieri alle 19 e proseguirà fino alle 7 di venerdì 22 aprile. Sulle autostrade la chiusura sarà notturna, ma la protesta che in un primo tempo doveva finire stasera, è stata prolungata fino a venerdì: la chiusura notturna partita ieri alle 19,30 è finita stamane alle 6. Le altre astensioni dal lavoro sulle autostrade sono le seguenti: dalle 22 di stasera alle 6 di domani, dalle 22 di domani alle 6 di giovedì 21, dalle 22 di giovedì alle 6 di venerdì 22 aprile. I benzinai accusano le compagnie petrolifere di aver rotto le trattative D I GIORN DISTRIBUTORI STRADALI CHIUSI TUTTO IL GIORNO Una scena che si è ripetuta ieri in tutta Italia: lunghe code di automobilisti davanti ai distributori per fare il pieno prima della serrata di tre giorni consecutivi dei benzinai. Le pompe di carburante riapriranno soltanto venerdì mattina CHIUSI TUTTO IL GIORNO CHIUSI TUTTO IL GIORNO CHIUSI FINO ALLE 7 DEL MATTINO prezzo della benzina non è sceso «poiché non sono diminuiti i fattori complessivi di costo: materia prima e costi operativi nella raffinazione e distribuzione». Sulla vertenza è intervenuto il vicepresidente dei senatori della Lega Nord, Luigi Roveda, il quale ha invocato la precettazione dei benzinai. In un'interrogazione, chiede «se non si ritenga di giungere a trattare queste serrate con la dovuta determinazione, precettando in tempo utile gli addetti al servizio che, strategico, non può essere sacrificato ad interessi di parte». Roveda propone anche «un deciso intervento tra le parti», [p. q.] alla procura di Roma contro la Italiana Petroli e la Esso per «comportamenti intimidatori». I benzinai chiedono la concessione del lodo arbitrale giuridico per «non essere cittadini di serie B e per non lasciare all'arbitrio della compagnia la facoltà o meno di rinnovare il contratto d'uso della stazione alla sua scadenza. Attualmente - dicono - noi siamo lavoratori autonomi solo teoricamente in quanto abbiamo un rapporto esclusivo con la compagnia petrolifera con cui ognuno opera. Non siamo liberi nemmeno di scegliere i fornitori dei prodotti accessori e dobbiamo per forza aderire alle campagne promozionali». I gestori assicurano anche che «se venisse garantita» maggiore libertà commerciale il prezzo della benzina potrebbe anche scendere (ogni anno si vendono 36-37 miliardi di litri di carburante), invece oggi le aziende praticano ai gestori i prezzi più alti. Non si è fatta attendere la replica dell'Unione petrolifera. L'associazione conferma di non poter accettare la proposta dei gestori di lodo arbitrale, «infatti un contratto già di per sé assai lungo (9 anni rispetto ai 6 previsti nelle locazioni commerciali) rischierebbe alla scadenza di sancire con il lodo arbitrale l'indisponibilità in molti casi del punto vendita da parte delle compagnie proprietarie, compromettendone le politiche di investimento e di innovazione e determinando un allontanamento delle normative europee». L'Unione petrolifera inoltre conferma che la ristrutturazione della rete «6 nel pieno interesse delle compagnie e del consumatore e dopo la bocciatura del progetto di consorzio da parte dell'antitrust si sta lavorando su ipotesi alternative al ministero dell'Industria». Per quanto riguarda i prezzi, l'associazione ricorda che sono totalmente liberi dall'ottobre 1993 e pertanto dal primo maggio non scatterà nessun immotivato aumento da parte delle compagnie. Nell'ultimo anno e mezzo il e di non voler rinunciare ai privilegi «che la normativa italiana ha loro riservato». Al tavolo i gestori avevano posto alcune richieste in vista della completa liberalizzazione che scatterà il primo maggio e alla quale i benzinai non si oppongono. Fissazione dei prezzi dal parte del gestore mentre l'azienda deve limitarsi a suggerire il prezzo. Adeguamento di 4,20 lire nette al litro su tutti i prodotti. «La trasparenza sul prezzo deve esserci dalla raffinazione alla vendita finale» affermano i gestori che denunciano atteggiamenti ricattatori da parte di alcune compagnie petrolifere, tanto che la prossima settimana presenteranno un esposto I k RISCHIO DISTRIBUTORI AUTOSTRADE APERTI DALLE 6 ALLE 22 APERTI DALLE 6 ALLE 22 APERTI DALLE 6 ALLE 22 APERTI DALLE ORE 6

Persone citate: Luigi Roveda, Roveda

Luoghi citati: Italia, Roma