Anche Maroni tenta il ppi di Barbara Spinelli

Spaccatura tra i popolari. Grillo: siamo già in 10 filo-berlusconiani. Rognoni: dai i numeri Spaccatura tra i popolari. Grillo: siamo già in 10 filo-berlusconiani. Rognoni: dai i numeri Anche Maroni lenta il ppi «Venite con noi, non vi umilieremo» sistono nel credere che conviene resistere perché Berlusconi e la sua Forza Italia nata dal nulla potrebbero sgonfiarsi strada facendo, viste le basi precarie ed anche poco limpide offerte dagli alleati sulle quali si regge. Su questa scommessa punta quel che resta della de, pensando di giocare un ruolo simile a quello in cui fu maestro (con lei) il partito repubblicano di Ugo La Malfa, sempre con un piede nel governo e un altro fuori. Fiancheggiare, tallonare, ora criticare ora appoggiare gli atti del governo Berlusconi. «Ma sempre da una posizione di opposizione» precisa la coordinatrice del ppi Rosa Russo Jervolino che si barcamena con gli oltranzisti filoBerlusconi, venuti ora allo scoperto. «Su 31 senatori popolari una decina sono per l'apertura a Berlusconi» è l'annuncio trionfante che dà il senatore del ppi Luigi Grillo. «Dai i numeri» gli rispon¬ memoria di Leo Valiani. Questa non è Elsinore. Qui non siamo in Danimarca, in Italia non può esserci del marcio, visto che stiamo per rinascere a una nuova epoca, senza più storia né memorie, senza colpe né responsabilità per il passato. Nessun Amleto dalle nostre parti: il parricidio e una rapida cosmesi facciale ci risparmicranno i tormenti del principe, e le visite inopportune dello spettro paterno che riempì le sue notti e gli diede sapienza oltre a follia. Capisco che Carlo Scognamiglio, ncoeletto presidente del Senato, neghi ogni parallelismo fra ideologia fascista e fascino della Giovinezza, estasi del Nuovo. Ma, al di là del fascismo, un parallelismo purtroppo esiste, con tutte le ideologie teorizzanti la vittoria naturali: dei giovani sui vecchi, il necessario trionfo degli agguerriti sui disarmati, Y ineluttabile emancipazione dell'Uomo Nuovo, nato dal nulla, dalle catene delle generazioni, e della storia. Questa ideologia non appartiene soltanto al ventennio fascista, non è roba che hanno conosciuto solo i nostri padri, e i padri dei nostri padri. Per oltre settant'anni il comunismo lia esaltato la forza dei giovani, chiamati a rompere con la storia e il passato. Uno dei personaggi mitici (.Iella storia sovietica fu Morozov, l'adolescente tredicenne che per fedeltà al partito denunciò il padre e lo mandò nel Gulag. E l'ideologia risorge sui ruderi del muro di Berlino, ogni giorno la vediamo operare in Bosnia. Rinasce in Serbia, rinasce in Russia, mescolando fascismo e comunismo, mettendo le vecchie armate rosse al servizio di immani progetti di pulizia etnica. de gelido Virginio Rognoni ricordando a quanti sono col piede sull'uscio che i voti li hanno ricevuti «non per fare trasfusioni a Berlusconi». E monta il clima di incomprensione che potrebbe portare fino ad una nuova scissione. Al momento, comunque, nel partito popolare si discute su una graduazione di gesti: astensione sul voto di fiducia al futuro governo o assenze calcolate e amichevoli o voto contrario, che è la linea ufficiale del partito. E il perché lo spiega la Jervoli- Luigi Grillo e Rognoni In basso Rosa Russo Jervolino A destra Maroni quegli uomini anziani «in condizioni fisiche non eccellenti». Così esaltante deve essere stato Io spettacolo, anche per la Lega, che ora si chiede un nuovo parricidio: che i senatori a vita scompaiano dalle scene. Che non si vedano più, alla televisione, i volti inquieti di Bobbio, di Valiani. Consiglio vivamente a Zeffirelli, e ai leghisti che vogliono completare i parricidi, la lettura del libro di Limonov siili'«ospizio occidentale». Troveranno rispecchiate le loro idee. Si troveranno in completa sintonia con i fascisti russi di Mosca, di Belgrado. Ritroveranno la stessa estetizzatone fascista delle «forze vive», delle menti sane in corpi sani, delle prestanze virili, e bellicose. Di per sé quel che sta accadendo in Italia è del tutto normale. Non è sopraffazione, né usurpazione. E' normale che i vincitori delle elezioni occupino i posti di comando. Che ottengano le presidenze del Senato, della Camera. Accade in molti Paesi dove c'è alternanza democratica: cambia la maggioranza e nuovi dirigenti si accampano sul palcoscenico. E' il diritto che spetta ai partiti che hanno raccolto più voti. Ma è un diritto che spetta loro per le leggi della politica, non per le leggi della biologia. Che nasce da una convenzione, non dalla natura. Se è la natura a conferire diritto alla forza non siamo più né in democrazia, e non è più nemmeno politica. Siamo nel regno della biologia, ricadiamo nelle società naturali, dove vince chi ha più forza nel corpo. Siamo allora in un mondo governato dai bambini: e i bambini, si sa, sono feroci con tutti. Dal loro punto di vista anche Irene Pivetti, anche Carlo Scognamiglio sono già insidiati, fin da ora, dalla vecchiaia e dal nulla. Barbara Spinelli ELEZIONE EUROPEE

Luoghi citati: Belgrado, Berlino, Danimarca, Italia, Mosca, Russia, Serbia