Venerdì l'inaugurazione ufficiale al Lingotto Fiere

Venerdì l'inaugurazione ufficiale al Lingotto Fiere Venerdì l'inaugurazione ufficiale al Lingotto Fiere Nel segno del design E Vanto dà segni di risveglio Nel segno del design arriva l'edizione n. 65 del Salone di Torino, rassegna biennale che dagli inizi del secolo ha contribuito in modo vigoroso a diffondere l'auto in Italia e, anno dopo anno, a creare il mito dello stile italiano. Domani e mercoledì managers, tecnici e osservatori si troveranno al Lingotto Fiere per incontri e conferenze stampa, giovedì toccherà agli operatori del settore, venerdì l'inaugurazione ufficiale. Poi, porte aperte fino al primo maggio. Nel '92 i visitatori furono quasi mezzo milione, adesso i nuovi organizzatori della Promotor (gli stessi del Motor Show di Bologna) sperano di battere questa quota. Torino, insomma, capitale dell'auto in un momento delicato per questo comparto che nel nostro Paese dà lavoro a un milione di persone e che costituisce un poderoso volano dell'economia. Un momento delicato perché i problemi causati dalla crisi internazionale che ha provocato l'anno scorso la perdita di due milioni di vetture nella Cee non sono ancora definitivamente risolti. Tuttavia, affiorano i primi segni positivi. Il temporale riempie ancora il cielo di nubi, ma s'intravede il sereno dietro l'orizzonte. In marzo l'Europa ha dato segni di risveglio e si è arrestata la caduta verticale delle vendite nel mercato italiano. E la Fiat Auto ha guadagnato posizioni, sia in casa sia all'estero. Merito anche dell'«effetto Punto» (300 mila prenotazioni dal novembre '93) e del lancio del Coupé: due modelli completamente diversi, uno destinato ai grandi volumi e l'altro di nicchia, ma entrambi immmagine della rivoluzione gestionale e industriale che ha trasformato in questi anni il Gruppo italiano. Lo si dice non per nazionalismo - ormai il mercato dell'auto per la Fiat si chiama Europa ma perché il contributo che Torino può dare al rilancio dell'Azienda Italia è vitale. Come lo è, del resto, quello dei carrozzieri e dei designers, che in questo salone ospitato in un Lingotto ulteriormente rinnovato trovano la vetrina ideale per la loro creatività e fantasia. Lo stile italiano rappresenta un «must», un bene importante per l'immagine del nostro Paese nel mondo, una pianta preziosa da coltivare. E ci pare giusto che il Salone di Torino ne sottolinei la validità, ponendone in primo piano il lavoro. Carrozzieri che, fra l'altro, sono anche diventati industriali e partners tecnologici per i grandi costruttori. Basti pensare a Bertone, a Giugiaro, a Pininfarina, al fatto che tante vetture, cabriolet in particolare, nascano proprio nei loro stabilimenti. Così, la rassegna, tra sogni, speranze e primi venticelli di ripresa, si presenta frizzante, con tante novità, spunti, idee. Gruppo Fiat in passerella, è ovvio, con l'Alfa Romeo 145, una innovativa vettura con la vocazione del tempo libero; la lus¬ suosa Maserati Quattroporte, una ammiraglia da 260 km/h; la Lancia Z monovolume, la più raffinata della famiglia di modelli nati dalla collaborazione tra Peugeot-Citroén e Fiat Auto; la Punto Cabrio. E, sempre nel nome Punto, una divertente, simpatica brigata di nove studi, realizzati da altrettanti carrozzieri, partendo dal modello base della Fiat. Troviamo coupé, spider, pickup, un curioso veicolo a sei ruote: provocazioni, magari, ma piacevoli e stimolanti. Un salocino nel salone. Poi, una valanga di modelli che proprio da Torino cominciano la loro avventura nel mercato italiano - che resta pur sempre il secondo d'Europa - e un pizzico di concept-cars, 0 prototipi, ricchi di soluzioni tecniche innovative: basti pensare alla Ethos 3 di Pininfarina, alla monoposto elettrica da record di Bertone, alla bellissima Mercedes Slk roadster. Insomma, il Salone di Torino come contenitore ricco e non noioso dell'automobile. Che malgrado tutti i suoi problemi resta un bene irrinunciabile, uno strumento di mobilità e di libertà (ogni giorno nelle città d'Europa si registra un miliardo di spostamenti). Come i governi europei stanno comprendendo (pensiamo agli incentivi varati in Francia e Spagna) e, come si spera, si capirà anche in Italia. E se la rassegna del Lingotto darà una spinta in tale direzione, sia doppiamente la benvenuta.

Persone citate: Cabrio, Giugiaro, Mercedes Slk, Pininfarina