«Mi arrestano» e si uccide di Lodovico Poletto

Ivrea, commercialista coinvolto nel crack di una società Ivrea, commercialista coinvolto nel crack di una società «Mi arrestano» e si uccide Mercoledì doveva essere ascoltato come teste in Procura La vicenda è nata dal fallimento della Alimentari Isola Ha scelto di morire per non subire l'onta di un arresto e di un procedimento penale. Mario Garda, 42 anni, commercialista di Ivrea, si è suicidato impiccandosi nel gazebo del giardino di casa, una villa sulla collina della città. Non ha lasciato né messaggi d'addio alla famiglia né lettere per spiegare il suo gesto. L'unica motivazione plausibile è la paura di finire in carcere perché coinvolto in una complicata vicenda giudiziaria: il fallimento di un'azienda della zona. «Ma non doveva temere nulla - raccontano amici e vicini di casa -. Ha sempre agito con onestà. Non avrebbe mai fatto nulla di illegale». Nel suo passato non c'è una macchia. Figlio di Lorenzo Garda, un notissimo avvocato morto qualche tempo fa, da diversi anni gestiva con un socio uno studio da commercialista in via Palestra, cuore del centro storico della città. La sua vita è cambiata alla fine dello scorso anno quando un'inchiesta della procura di Ivrea, lo ha marginalmente coinvolto nella bancarotta di «Alimentari Isola» un'avviata azienda di Barone Canavese. A metà marzo il Procuratore Bruno Tinti lo aveva interrogato come teste. Da quel colloquio Mario Garda era uscito molto provato. Con gli amici aveva scelto di non parlarne; si era lasciato andare a sporadiche confidenze con qualche intimo: «Ho rischiato l'arresto, è stata un'e- sperienza traumatizzante». L'altra settimana aveva ricevuto una seconda convocazione. Avrebbe dov uto ripresentarsi in procura mercoledì per essere sentito in quanto «persona informata sui fatti». Come commercialista degli ex titolari dell'azienda, forse, avrebbe potuto spiegare che fine avevano fatto 800 milioni che, secondo il procuratore, dovevano essere inseriti nel patrimonio dell'azienda dissestata. Il denaro, uscito dalla vendita di una villa sulla collina del lago di Candia, infatti, sarebbe stato dirottato su una società che ha sede a Montecarlo. Mediatore dell'operazione, stando agli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza, sarebbe stato lo stesso Garda che avrebbe adoperato una sua società per condurre in porto l'operazione di trasferimento del capitale. Una mediazione d'affari, quindi, proprio come lui aveva sempre sostenuto. Per la procura di Ivrea, invece, la faccenda sarebbe più complicata: qualcuno avrebbe approfittato della situazione intascando soldi che, forse, avrebbe potuto salvare «Alimentari Isola». Un'ipotesi su cui il magistrato ha lavorato parecchio negli ultimi tempi. Sono state sentite decine di persone, redatti verbali di interrogatorio ma, per ora, nessuna ha saputo o voluto spiegare di più al pm Bruno Tinti. In procura nessuno commenta o chiarisce i contorni dell'inchiesta: «Siamo ancora nella fase istruttoria, non possiamo dire nulla». Stando alle voci, però, ci sarebbero numerosi nomi eccellenti coinvolti nella faccenda. Tutti testimoni, nessuno imputato. Anche Mario Garda era soltanto un teste. E per questo, a metà settimana, avrebbe dovuto essere nuovamente interrogato dal giudice. Ma la convocazione 10 aveva molto preoccupato. Ne aveva anche parlato con la moglie, Elena Gili Tos e, sabato mattina, era stato dal suo legale per un lungo colloquio. Se n'era andato apparentemente più tranquillo, con meno paura di finire dietro le sbarre, e rovinare 11 buon nome della sua famiglia e dello studio. Poche ore più tardi, rimasto solo in casa, si è lasciato assalire dai dubbi. Ha legato un cappio al gazebo si è ucciso per non subire l'umiliazione della galera. Lodovico Poletto Mario Garda, 42 anni, si è impiccato nel giardino della sua villa Era coinvolto nel crack della Alimentari Isola (nella foto l'ingresso)

Persone citate: Bruno Tinti, Elena Gili Tos, Lorenzo Garda, Mario Garda

Luoghi citati: Barone Canavese, Ivrea, Montecarlo