lasciate che i ciechi «vedano» i film

lasciate che S ciechi «vedano» i film Iniziativa della tv tedesca: una voce fuori campo racconta le immagini lasciate che S ciechi «vedano» i film Prima «Tootsie» e ora anche un cinegiornale BONN. La televisione ha trovato un pubblico insospettato. Secondo i sondaggi, in Germania proprio la tv sarebbe la seconda occupazione preferita dei non vedenti (dopo la radio) e per oltre il 90 per cento dei ciechi viene addirittura al primo posto come fonte d'informazione, e così la televisione tedesca Zdf ha trasmesso il primo film con «sottotitoli auditivi» per non vedenti. In realtà tutto quello che serve ai ciechi per potere seguire un film sono alcune spiegazioni nelle pause fra i dialoghi: «Lei esce, cammina per strada, si tocca poco elegantemente il sedere e si aggiusta il vestito», raccontano per esempio i sottotitoli auditivi di «Tootsie», il film con Dustin Hoffman nel riuscitissimo ruolo di una signora di mezza età. Soprattutto nei film di azione e suspense un paio di chiarimenti possono rivelarsi preziosi, l'espressione minacciosa del padrino mentre con voce mielata emette una sentenza di morte, gli inseguimenti per una strada buia, il colore e la foggia del vestito di un'eroina ammaliatrice. Il procedimento di «audiodescription» è stato messo a punto da un nome famoso di Hollywood. August Coppola, fratello del regista Francis Ford Coppola («Apocalypse Now») è l'inventore del sistema di sottotitolatura auditiva. La parte più complicata è la trasmis- sione della audiodescrizione, che deve avvenire via etere o via cavo, in modo da essere recepita dagli utenti giusti. Una prima possibilità viene data dalle televisioni stereo. Già da tempo in Germania chi possiede un apparecchio stereofonico può ricevere sul secondo canale la versione in lingua originale del film. I telespettatori vengono avvertiti prima della trasmissione che il film viene mandato in onda in due lingue: poi basta spostare una levetta sull'apparecchio tv per passare dal tedesco all'americano. Una seconda possibilità è quella dei programmi Auditel finanziati dai fondi della Cee, che trasmettono sottotitoli digitali in spazi lasciati liberi dal televideo. Per que- sto tipo di ricezione è necessario un decodificatore, ma il vantaggio è che il secondo canale stereo tv rimane libero. «La televisione per ciechi diventerà presto una realtà di tutti i giorni» dicono i più ottimisti tra i rappresentanti delle associazioni per ciechi. E se le reti tv non vorrenno venire incontro ai cittadini non vedenti, questi pensano già di appellarsi alla Carta dei diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite, che all'articolo 27 prevede per tutti il diritto di «partecipare alla vita culturale e di beneficiare del progresso scientifico». I sottotitoli auditivi non sono neanche costosi, circa dieci milioni di lire rispetto a costi di produzione (per uno sceneggiato tv) che superano il miliardo. Nel frattempo comunque i 150 mila non vedenti e 500 mila minorati alla vista tedeschi potranno consolarsi con il videoregistratore. Elmar Dosch, intraprendente programmatore di computer di Monaco, cieco e appassionato di cinema, dal 1989 pubblica su cassetta l'unico cinegiornale europeo. E le audiodescrixióni dei film più famosi riscuotono grande successo. Prossimamente in programma su videocassetta con sottotitoli auditivi: «Schindler's List» di Steven Spielberg. Francesca Predazzi ti Dustin Hoffman in «Tootsie»

Persone citate: August Coppola, Dustin Hoffman, Elmar Dosch, Francesca Predazzi, Francis Ford Coppola, List, Steven Spielberg

Luoghi citati: Germania, Hollywood