Sventa l'attentato del racket aIl'ultimo minuto di Enzo Laganà
Sventa l'attentato del racket aIKultimo minuto Reggio Calabria: il proprietario ha scoperto nel cortile sei chili di esplosivo e 400 litri di benzina Sventa l'attentato del racket aIKultimo minuto Bomba in unafabbrica di conserve, nel mirino dieci persone REGGIO CALABRIA. Sei chili di esplosivo ed oltre 400 litri di benzina: più che sufficienti per un attentato, ma forse anche per una strage. Che non si è verificata solo perché il forte odore del liquido ha destato dapprima la curiosità e poi l'allarme del proprietario dello stabile, nel cui cortile qualcuno aveva preparato per le 23 di sabato un bel botto, con successivo incendio dalle conseguenze ancor più devastanti. E' accaduto al rione Arangea, nella zona Sud di Reggio, ai margini della superstrada Ionica, dove in questi ultimi anni sono sorti centinaia di edifici abusivi e fiorite attività non sempre trasparenti. Dove le forze dell'ordine conducono una intensa lotta alla delinquenza organizzata, essendo esse stesse oggetto di azioni intimidatorie. Come ai primi di dicembre, quando ignoti spararono contro alcune pattuglie di carabinieri. In questa selva di illegalità diffusa non passa notte che non si registri un attentato a carattere intimidatorio. Soltanto che quello di sabato sera, nelle intenzioni degli attentatori, doveva assumere dimensioni ben più vistose e devastanti soprattutto per una piccola azienda. Oggetto delle «attenzioni» è stata, infatti, con ogni probabilità, un'industria di confezioni alimentari in scatola e sottovetro: la «Gastronomia Reggina» di cui risulta titolare il giovane Giuseppe Baldassarre. Due linee telefoniche, sede e laboratorio al pianterreno dello stabile, ha un fatturato di poche centinaia di milioni: un'attività tutto sommato, modesta, con qualche preoccupazione per il futuro. A sventare l'attentato hanno forse indirettamente contribuito il vento di scirocco e la temperatura calda della sera. Un quarto d'ora prima delle 23 il proprietario dell'immobile, Saverio Campolo, ha avvertito, infatti, un forte odore di benzina provenire dal cortile. Ha chiamato i congiunti per avere una conferma dell'esistenza di quella puzza insolita. E subito dopo ha telefonato al 113, per lanciare l'allarme. Ha fatto appena in tempo, perché, di lì a qualche minuto, ci sarebbero stati il botto e l'incendio. Gli agenti e i vigili del fuoco hanno ritrovato nel cortile ben 32 taniche (12 da 20 litri e 20 da 10): alcune vuote, altre senza tappo, con attorno un lago di benzina che aveva invaso anche il laboratorio della «Gastronomia». Poco distante un timer fisso sulle 23, collegato a tre batterie e a sei contenitori pieni di un chilo ciascuno di esplosivo. Immaginabili quindi le conseguenze che nel giro di un quarto d'ora si sarebbero scate¬ nate non solo ai danni dell'edificio, ma soprattutto alle due famiglie (quella del Campolo ed un'altra, una decina di persone in tutto) che lo abitano. Gli inquirenti hanno cercato invano nella notte di rintracciare il proprietario della «Gastronomia Reggina» per sapere se in questi ultimi tempi sia stato oggetto di richieste di denaro o di intimidazioni. Il giovane è risultato lontano da Reggio e la cosa è apparsa strana anche perché è stata messa in correlazione con alcuni precedenti penali (per truffa) che risultano a carico del padre Giuseppe, 44 anni, che potrebbe essere il vero titolare dell'azienda. Gli inquirenti non escludono a priori che possa essersi trattato di un piano messo in atto dagli stessi proprietari dell'azienda per riscuotere il premio dell'assicurazione. Enzo Laganà
Persone citate: Campolo, Giuseppe Baldassarre, Saverio Campolo
Luoghi citati: Reggio, Reggio Calabria
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