Cornacchione dalla tv al teatro di Stefano BenniOsvaldo Guerrieri

Cornacchione, dalla tv al teatro Un monologo anche per Angela Finocchiaro, autore Stefano Benni Cornacchione, dalla tv al teatro II reduce di «Su la testa!» è uno strano Candido TORIJO. Quando si dice il monologi. Chi ritiene che sia la strad. infallibile per arrivare al smcesso facile ha una ragionedoppia e opposta per ricredesi. «La misteriosa scomparsa di W» interpretata da Angel. ! Finocchiaro al Garybaldi a Settimo e il «Candido» che Aitonio Cornacchione ha offerti al pubblico dello Juvarra limostrano infatti che il monoljgo può essere delizia o inferri). L'esito dipende da quegli elementi che, da sempre, governano il teatro e la teatraità: il testo, l'attore, il ritmo,la capacità di sorprendere odi commuovere. «La riisteriosa scomparsa di W» è in testo di Stefano Benni che Riggero Cara ha montato sulla nisura della Finocchiaro. Racconta in chiave grottesca la difficoltà di sentirsi un esseri \ completo. La protagonista» contrassegnata soltanto dala lettera V. Nata in una sorta di teatro per burattini, avveite subito, e fortissimo, il sensc di una lacuna. In un monco ridotto a lettere e numeri le manca una W, che non è il sio doppio, né la parte più segreta di sé: è «un pezzo» di sé, litteralmente. Con il soccorse di un singolare ordigno a pedai, che ricorda una delle fascinose e inutili macchine di Tinguely e che scopriamo essere un dispositivo tranquillante, V si affanna nella ricerca di W. E' un vero clown urbano, angoloso e snodabile, oppresso dal mistero di W. Chi sarà mai? Il nonno Wilfredo? l'ex fidanzato Wolmer, che trasformava in statistica anche gli orgasmi? L'amica Wilma, sua «troietta siamese»? La ricerca diventa un'escursione autobiografica, che la Finocchiaro trasforma in una meravigliosa prova d'attrice, così intensa, divertente, vaneggiente e regressiva da ovviare persino a certe stanchezze e prolissità del testo. Altra musica con Cornacchione, che evidentemente ha scarsa assuefazione con il palcoscenico e con le sue diaboliche leggi. Cornacchione, ex cartoonist, è un reduce della banda di «Su la testa!». Ma se pensate che in «Candido» abbia messo un solo grammo di zolfo e di fosforo vi sbagliate. «Candido», che non ha nulla a che vedere con Voltaire, è lo strascicato, smozzicato farfugliare di un giovanotto che attende una telefonata da una ragazza conosciuta la sera prima. La signorina non lo chiama, in compenso si fanno vivi i servizi segreti per comunicargli che il Presidente della Repubblica ha deciso di cenare da lui, quella sera. Lo spettacolo si risolve perciò in un colloquio immaginario con Scalfaro (che non viene mai nominato) e in un esame dei massimi problemi mondiali contrapposti alla vitarella sfigata di un giovanotto impantanato nella propria insipienza. Qualche battutina qua e là riesce a sforacchiare il tessuto grigiamente uniforme del copione. Ma è davvero poca cosa, soprattutto fa risaltare la povertà del resto. Osvaldo Guerrieri Angela Finocchiaro