L'AGONIA DEL SANGUE BLU di Mario Ciriello

L'AGONIA DEL SANGUE BLU L'AGONIA DEL SANGUE BLU // colpo più duro venne con la Grande gueira Ora il blasone serve solo al ristorante [ |t] LONDRA 1 ONè corretto parlare di ■ «declino» dell'aristocrazia ■ britannica. Il «declino» è I k ■. I finito da tempo, anche la sua «caduta» è avvenimento già ingiallito; la storia di questa nobiltà non può essere che uno studio del passato, di un capitolo lunghissimo e magnifico, ma ormai chiuso. Certo, c'è la Camera dei Pari, ci sono tutti quei duchi, marchesi, conti, visconti, baroni, le cui vicende, finanziarie e sentimentali, affidano tuttora le cronache e, soprattutto, c'è la monarchia, the fountain of ali honours, la sorgente di tutti gli onori e titoli. Ma sul futuro della Corona stessa si addensano dubbi sempre più profondi, la parola «Repubblica» non atterrisce più gli inglesi. li «declino» della British Aristocracy cominciò circa un secolo fa, poco dopo il 1880, quando Londra era la capitalo di un impero planetario. Fu un tramonto lento, senza le rivoluzioni politiche e sociali che distrussero le aristocrazie continentali. Proprio David Cannadine, nel suo primo studio sul terna, del 1990, un classico, scrisse: «In una prospettiva europea, il declino e la caduta dell'aristocrazia britannica costituiscono una saga della moderazione, non perché nulla accadde, ma perché tutto avvenne passo a passo e pacificamente». L'antico, maestoso albero non fu abbattuto o sradicato, ma morì in un'agonia conclusasi già prima dell'ultima guerra. Tre emorragie dissanguarono l'aristocrazia britannica. La pri¬ ma, tra il 1880 e il 1890, fu inflitta paradossalmente dal partito conservatore che, con una serie di leggi a favore dei fittavoli, eliminò il latifondo in Irlanda e, così facendo, depauperò il potente patriziato anglo-irlandese. Poi, la guerra mondiale '14-'18, un «mostro che divorò quasi tutti i giovani nobili inglesi», come si legge nelle storie di quest'isola, una ecatombe pari, in proporzione, a quella subita dall'aristocrazia nella Guerra delieDue Rose, nel 1400. Infine, tra il 1910 e il 1922, le colossali vendite di terreni da parte di un patriziato sempre più povero, un fenomeno che si ripetè dopo l'ultima guerra mondiale, sotto l'urto di una tassazione punitiva. Oggi, in quest'Inghilterra post thatcheriana, l'aristocrazia è sol¬ tanto una curiosità. Non conta più nulla; un Pari ha detto: «Ormai, il titolo serve soltanto per avere un tavolo migliore al ristorante». E' inutile versare lacrime su questa vittima della storia, sebbene ne meriti e non poche; in quasi un millennio, l'aristocrazia è stata strumento della grandezza britannica. Purtroppo, nulla ha preso il suo posto. Negli Anni Novanta non c'è una bella borghesia, illuminata, colta, lungimirante. Margaret Thatcher non credeva nella «società», soltanto negli individui - lo ripeteva incessantemente - e se ne vedono ora i risultati. Ahimè, questi individui fanno spesso rimpiangere il sangue blu che pulsava nelle vene della Old England. Mario Ciriello NALE

Persone citate: David Cannadine, Margaret Thatcher

Luoghi citati: Inghilterra, Irlanda, Londra