Quei soldati polacchi ai tempi della Liberazione

Quei soldati polacchi ai tempi della Liberazione Quei soldati polacchi ai tempi della Liberazione Telefono Azzurro vendita di fiori per rafforzarlo S'inaugura oggi alle 16 all'istituto tecnico Maxwell di Nichelino, via 25 Aprile 141, la mostra fotografica L'esercito polacco nella liberazione d'Italia. Un allestimento curato dalla comunità polacca di Torino con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura di Nichelino. Immagini di guerra scattate dai soldati-reporter mostrate assieme a documenti, divise e decorazioni messe a disposizione dagli ex combattenti. Un percorso visivo che vuole raccontare la storia del corpo d'armata polacco costituito nel 1941 in Unione Sovietica dagli stessi deportati polacchi, imprigionati dal 1939 agli inizi del '41 nei Lager sovietici. Nel 1942 due scaglioni di quest'esercito, con l'intento di unirsi al corpo d'armata britannico, arrivano in Medio Oriente. Al termine del '43, il corpo polacco, formato da 50 mila combattenti effettivi, sbarca in Italia aggiungendosi all'VIII armata britannica che occupava Taranto. Se questa è la parte più descrittiva della mostra, gli avvenimenti storici che seguono sono invece documentati soprattutto dalle immagini sugli scontri, a cominciare dal primo contatto con l'esercito tedesco avvenuto in Val di Sangro e alla sanguinosa impresa di Montecassino, dove il 18 maggio la bandiera polacca veniva issata sulle rovine del monastero benedettino. Le perdite furono di 700 morti e migliaia i feriti. L'esercito polacco combatté poi a fianco dell'esercito di liberazione italiano nelle Marche e in Abruzzo, mentre il 21 aprile del '45 conquistò Bologna. Dopo il '46 solo una piccola parte dei soldati polacchi decise di rimanere in Italia, e alcuni di loro sono oggi gli organizzatori di questa mostra. Sino al 27 aprile, tutti i giorni (15-18,30), esclusi i festivi. Prenotazioni scolastiche (10-12, telefono 011/627.00.47). [t. p.] Basta acquistare una piantina di begonie o di lisette. Un semplice gesto, a un costo simbolico di 8000 lire, per offrire un aiuto concreto al Telefono Azzurro, organizzazione volontaria nazionale che opera contro le violenze fisiche, psicologiche e sessuali sui minori. Domani ci sarà in piazza San Carlo, dalle 10 sino al pomeriggio, un banchetto per la vendita delle piante di stagione, il cui ricavato verrà utilizzato per la costituzione della sede torinese che va ad aggiungersi a quelle di Bologna, Monza, Treviso e Roma. Un'iniziativa che rientra nella campagna «Aprile azzurro» lanciata da Ernesto Caffo, ideatore del Telefono Azzurro, per cercare di promuovere una diversa cultura dell'infanzia. E per aiutare il contatto dei bimbi con il Telefono Azzurro è stato annunciato un accordo con la Sip per un nuovo numero facilmente memorizzabile.

Persone citate: Ernesto Caffo