Per casa la cabina Enel

A Rivoli scoperta la causa dei black-out delle ultime settimane A Rivoli scoperta la causa dei black-out delle ultime settimane Per casa la cabina Enel Da un mese 5 marocchini dormivano tra rifiuti e calcinacci Non li preoccupava il rischio di morire fulminati. Un arresto Vivevano in una centralina dell'Enel. Cinque cittadini marocchini hanno abitato per oltre un mese in un cubicolo di sei metri quadrati alto un solo metro. Le loro drammatiche condizioni di vita sono state scoperte per caso. Da alcune settimane ripetuti e inspicgabili black-out avevano paralizzato mezza Rivoli per parecchie ore serali e i carabinieri stavano cercando di capire se all'origine dei guasti ci fossero interventi dolosi. Così quando giovedì sera un'anziana coppia ha telefonato dicendo di aver visto «qualcuno» vicino alla centralina situata nei pressi del cimitero i carabinieri si sono precipitati. Non hanno trovato misteriosi attentatori, ma cinque emarginati. La centralina è in corso Francia angolo corso Torino. Con gli occhi ancora lucidi dal sonno, dalla finestrella del seminterrato della centralina, sono sbucate le teste di cinque giovani marocchini. Alle loro spalle si nascondeva uno spettacolo impressionante: nel cubicolo era sistemati un paio di materassini da campeggio, tra un cumulo di rifiuti e calcinacci. Qui Abdelaziz El Atrache, 23 anni, subito arrestato perché sprovvisto del permesso di soggiorno, e altri quattro giovani, sono riusciti a vivere per quasi un mese. Incuranti del pericolo di morire fulminati e del rischio di poter procurare un black-out elettrico. Solo un sottilissimo solaio separa infatti la loro «casa» dalla centrale dei comandi elettrici. La presenza di alcuni fili, accanto ai loro materassini, non deve averli mai né spaventati né incuriositi. Ma se è evidente che non sono stati loro a provocare i blackout, resta comunque incomprensibile la loro presenza per quasi un mese in un ambiente così pericoloso. Com'è possibile che nessuno li abbia mai notati? Il gruppo lasciava la centralina il mattino presto per farvi rientro a notte fonda, dopo una lunga giornata spesa a fare i lavavetri o i venditori ambulanti. I carabinieri si stanno attivando per una soluzione definitiva. Il capitano Franco Golini: «La nostra prima richiesta all'Enel sarà quella di installare un'inferriata di fronte alla finestrella, in modo che nessuno possa più avvicinarsi al sotterraneo. Fino ad allora continueremo i controlli». Uno di loro però dormiva lì anche ieri pomeriggio. E' Mohamed Moradin, 27 anni. Nel suo incerto italiano ammette: «E dove posso andare? El Atrache era l'unico che poteva aiutarci, perché aveva un po' di amici in

Persone citate: Abdelaziz El Atrache, El Atrache, Franco Golini, Mohamed Moradin

Luoghi citati: Rivoli