Oftalmico inaugurazione al veleno

Oggi la «vernice» di 3 nuove sale operatorie, i medici: «Non ci saremo» Oggi la «vernice» di 3 nuove sale operatorie, i medici: «Non ci saremo» Oftalmico, inaugurazione al veleno Protesta l'associazione primari: «Lavori durati 12 anni L'80per cento delle attrezzature è ormai sorpassato» Sequestrata in casa per due ore L'Oftalmico da oggi ha tre nuovo sale operatorie, che dovrebbero portare a otto la dotazione. Mentre si inaugurano le 3 nuove sale, altre tre sono chiuse su indicazione della Pretura, perché era eccessivo il protossido d'azoto, essendo fuori norma l'impianto di ventilazione. Sempre oggi si aprono due reparti: «pensionanti» con 15 posti letto e «traumatologia» con 25 posti letto. Però rimangono accorpati i reparti di «pediatria» e «glaucomi» con altre divisioni. I medici universitari e ospedalieri sono insoddisfatti e per protesta hanno deciso di disertare l'inaugurazione. Quello che doveva essere un passo verso un futuro di maggior efficienza ha messo in evidenza la tensione e il malumore del personale nei confronti dei vertici dell'Ussl. Il portavoce del Collegio dei primari e dei direttori delle cliniche universitarie è il professor Giorgio Bellone, primario di Traumatologia. «Le tre sale rimesse a nuovo - dice - hanno alle spalle una storia di dodici anni di lavori e di inattività con un costo di sicuro molto alto in denaro e di disagio per gli utenti. Da oggi non ci sarà più il rischio dei gas anestetici, però non riusciremo ad incidere sulle liste di attesa che sono di quattro mesi». Prosegue: «L'80 per cento delle attrezzature di cui disponiamo è obsoleto. Strumenti essenziali per una moderna atti- I TAGLI DEL GOVERNO GLI infermieri adesso sono troppi. Appena 2 anni fa la Regione incentivava in ogni modo l'iscrizione ai corsi, anche attraverso campagne promozionali. Ma quelli che aderirono all'invito (e furono tanti) il prossimo anno riceveranno il diploma, ma con il rischio di rimanere disoccupati. E saranno rispedite a casa, a dicembre, le infermiere cecoslovacche assunte «in emergenza» quattro anni fa: a Torino sono ancora una cinquantina. La spiegazione di questa brusca inversione di tendenza sta nei conti in rosso dello Stato e nei rigori della Finanziaria. Nel '91 la Regione parlava ufficialmente di un buco di 7.000 infermieri. Si pensò anche a far rientrare dal Sudamerica figli e nipoti di immigrati piemontesi («Un'idea di alto contenuto sociale» commentò l'allora ministro Donat-Cattin), ma non se ne fece niente. Andarono in porto, invece, le assunzioni in Cecoslovacchia: una specie di borsa di studio per i primi due anni, poi un discreto contratto. «La realtà è ora drasticamente mutata - spiega Adriana BOLLETTINO METEO Sabato 16 Aprile PREVISIONI su Piemonte e Valle d Aosia condizioni di variabilitàTemperalura stazionaria Venh deboli variabili IERI TEMPERATURE IN CITTA' MASSIMA 17,3 MINIMA 6,4 UMIDITA' (ore 14) 51% PRECIPITAZIONI FIN0 Al I E ORE 19 0 mm T0TAII Dl QUEST0 MFSE 1,1 mm MfOIA (1913-1988) 92,5 Osservatorio Meco P\n??n d'Armi OGGI IL SOLE: sorge alle ore 6 e 43 minuti, tramonta alle ore 20 e 1C minuti LA LUNA: si lava alle ore 9 e 59 minuti, cala domani alle ore 1 e 24 minuti <L Ultimo quarto 3 aprile ore 5 Q, Luna nuova 11 aprile ore 2 )) Primo quarto 19 aprile ore 4 © Luna piena 25 aprile ore 22 VALP ELLICE «Siamo nel salotto di casa tua. Se vuoi rivedere viva tua moglie, portaci subito venti milioni». E' il contenuto di una minacciosa telefonata con la quale due banditi ieri mattina hanno convinto un direttore di banca ad abbandonare il lavoro e a correre a casa con il denaro. Il colpo era stato studiato nei dettagli, ma è fallito. Protagonisti della vicenda Gabriele Danesin, 38 anni, condirettore dell'agenzia 2 della Banca Commerciale di corso Racconigi 189, e la moglie Carlotta Morra, casalinga di 27. Erano passate da poco le 9 quando i banditi hanno suonato alla porta dei Danesin, in via Frassinetto. «Sono il postino», ha detto un delinquente. «Devo consegnare un telegramma». Nell'appartamento al piano rialzato c'era solo la donna: il marito era andato al lavoro. Carlotta Morra apre senza sospetti. Due sconosciuti le sbattono la porta addosso, la spingono con violenza all'interno dell'appartamento. Sono armati, la minacciano con due pistole. La legano e imbavagliano. Poi i banditi chiamano al telefono il marito, in ufficio. «Siamo a casa tua - dicono al Danesin -. Abbiamo sequestrato tua moglie, siamo armati. Se vuoi evitarle conseguenze peggiori, fai come ti diciamo». I delinquenti danno istruzioni molto dettagliate: «Prendi venti milioni dalla banca, mettili in una valigetta ed esci dall'ufficio. Posa la borsa sul sedile posteriore della tua auto. Lascia la vettura in corso Traiano 75, con le portiere aperte e le chiavi inserite nel cruscotto. Solo a questo punto entrerai nel tuo appartamento. Tua moglie sarà all'interno, sana e salva: ma se avvisi polizia o carabinieri saranno guai». Danesin sbianca. Telefona all'agenzia 4 di piazza Sabotino, da cui dipende la sua filiale, e spiega al direttore quanto gli è accaduto. Il dirigente gli permette di prelevare dalle casse tutto il contante che era in quel momento a disposizione: poco più di quindici milioni. Danesin esce dalla Comit sconvolto con la ventiquattrore piena di soldi, mentre il direttore dell'agenzia 4 escogita un sistema per avvisare le forze dell'ordine. Telefona al «113» e dice: «Abbiamo un problema con un cliente, nell'altra sede». Nel frattempo l'impiegato segue le istruzioni ricevute dai banditi. Guida la sua Tipo fino a corso Traiano 75. Parcheggia l'auto, lascia le chiavi nel cruscotto e le portiere aperte. Ma soletta che separa il secondo piano dal terzo ha rischiato di cedere» prosegue Bellone. «Temiamo che, mentre la gestione Usi sta scadendo, si pensi solo a fare un po' di maquillage all'ospedale». All'inaugurazione l'assenza di primari (Italo Faraldi, direttore sanitario facente funzioni non aderisce alla protesta), medici e direttori di clinica vuole essere un messaggio diretto «a chi conta e può decidere» nella sanità pubblica. «Preferiremmo che non ci fossero cerimonie o conferenze stampa. Vogliamo poter lavorare sempre meglio». Adriano Proverà Gabriele Danesin funzionario della Comit e la moglie Carlotta Morra sequestrata da due banditi

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Piemonte, Sudamerica, Torino