Treviso contro Milano la sfida dei Paperoni di Giorgio Barberis

Pallavolo, da oggi inedita finale per il tricolore Pallavolo, da oggi inedita finale per il tricolore Treviso contro Milano la sfida dei Papero» Treviso contro Milano per lo scudetto della pallavolo: è la novità assoluta del campionato n. 49 che ha escluso per la prima volta le squadre emiliano-romagnole dalla finale-playoff. Treviso e Milano, due città che mai hanno vinto il titolo. Anzi, i veneti sono alla loro prima esperienza di finale dopo clamorosi fallimenti. I lombardi invece ricordano l'esperienza di un anno fa, che finì fin troppo celermente per 3-0 a favore della Maxicono. Anche quest'anno si gioca al meglio di tre partite su cinque e il dubbio della vigilia riguarda chi saprà meglio smaltire la tensione accumulata nei nove giorni intercorsi tra la conclusione delle semifinali e l'odierno primo match (ore 16,10) nel Palaverde trevigiano. Poi si rigiocherà mercoledì e sabato prossimi e, eventualmente, anche quelli della settimana successiva. E sarà a questo punto un altro tipo di recupero, più mentale che fisico, a incidere. Treviso contro Milano è, anche, Benetton contro Berlusconi, i due Paperoni superstiti del boom di quattro anni fa. Entrambi hanno già rivisto l'impegno economico: maggiori investimenti ha fatto la Sisley costruendo per Montali (con Gardini e Negrao) la squadra che voleva e ancora potrebbe essere disposta a fare un ulteriore sforzo per assicurarsi Giani o Gravina che Parma ha messo sul mercato. Il Milan, invece, si è accontentato di sostituire Bertoli con Margutti, in prestito da Bavenna. E molto dipenderà dal risultato di questa finale il concretizzarsi della trattativa per il parmigiano Bracci. Ma intanto Montali (Sisley) e Lozano (Milan) devono faro con quello che hanno, che non è po- co. Tutti i giocatori hanno già vinto qualcosa in campo nazionale e internazionale: curiosamente, sommando gli scudetti conquistati in Italia dai singoli, c'è una situazione di perfetta parità, otto per parte. Ma quelli del Milan sono meglio distribuiti, con il solo Tande (alla seconda stagione in Italia) che non vanta alcun titolo mentre al di là della rete c'è Tofoli che ha il carnet ricco di vittorie con la Nazionale (tutte quelle dell'era Velasco), ma è alla prima finale tricolore, al pari di Zwerver e Negrao. Bernardi e Lucchetta, top-score delle rispettive squadre, i quattro titoli li hanno vinti insieme, con la maglia Panini. Il pronostico è incerto, anche se dall'inizio di stagione si parla della Sisley come favorita. Un ruolo che i trevigiani hanno finora accettato di buon grado, magari anche scaramanticamente dopo le delusioni degli anni passati. Contro di loro gioca una certa fragilità temperamenI tale: anche quest'anno, proprio IN CAMPO SEDICI SCUDETTI Lorenzo Bernardi (26 anni) è l'uomo della Sisley cha ha vinto più scudetti LORENZO BERNARDI 4 scudeGILBERTO PASSANI 3 scudeANDREA GARBINI 1 scudetCompletano il sestetto-base: TOFOLI, ZWERVER (Ola), NEGRAO (Bra) 4 scudetti 3 scudetti 1 scudetto AIR ©Pili Andrea Lucchetta (32 anni) capitano del Milan ha all'attivo quattro titoli ANDREA LUCCHETTA 4 scudetti CLAUDIO GALLI 1 scudetto STEFAN0 MARGUTTI 1 scudetto JEFF STORK (Usa) 1 scudetto ANDREA Z0RZI 1 scudetto Completa il sestetto-base: TANDE (Bra) contro il Milan nella finale di Coppa delle Coppe, in vantaggio per due set a zero si sono fatti rimontare, vincendo poi il tiebreak grazie soprattutto agli errori avversari. E proprio quella sconfitta di Ginevra i milanesi giurano sia il loro viatico per la vittoria, essendosi resi conto che l'avversario non è poi terribile come sembra. Anzi battibile. Eppoi c'è da rifarsi in qualche modo del ko di un anno fa. Se a Treviso ci si misura per lo scudetto, a Roma si giocherà per salvare le poltrone. Almeno questo è l'obbiettivo del presidente Borghi che, nel Consiglio federale di domani proporrà di depennare dall'ordine del giorno la discussione del bilancio consuntivo del 1993. Già, perché i revisori dei conti federali hanno bocciato il bilancio stesso ponendo l'interessante interrogativo del perché, a fronte di un utile di quattro miliardi, la Fipav sia ricorsa a un prestito del Coni. Giorgio Barberis